Rassegna, 27 marzo 2013
No all’arresto per Dell’Utri: non c’è pericolo di fuga
• La Corte d’Appello di Palermo ha respinto la richiesta d’arresto avanzata ieri dalla Procura generale per l’ex senatore del Pdl Marcello Dell’Utri, condannato a sette anni per concorso esterno in associazione mafiosa. Il procuratore generale aveva motivato la richiesta con il pericolo di fuga. Ma l’ex braccio destro di Berlusconi alla Fininvest, per dimostrare che non ha alcuna intenzione di sottrarsi alla pena, s’è presentato l’altro ieri davanti ai giudici che l’hanno condannato, cosa mai fatta in occasione degli altri tre verdetti pronunciati a suo carico. È stato, quello, un modo per dire «sono qui e non scappo» e fugare i dubbi sorti quando, alla vigilia della Cassazione, pareva che fosse volato a Santo Domingo. La stessa Corte d’Appello che l’ha condannato ha respinto la richiesta di arresto definendo gli indizi della procura generale troppo «imprecisi e generici» per dimostrare una «volontà di allontanamento definitivo». Per i giudici di secondo grado, non ci sarebbe neppure il rischio di reiterazione del reato visto che l’ultima condotta per cui l’ex manager di Publitalia è stato condannato risale al ’92: 21 anni fa. [Custodero, Rep]