Rassegna, 26 marzo 2013
Borse e banche in rosso in tutta Europa
• Malissimo ieri le Borse europee, agitate dalla minaccia di i rischi di un nuovo declassamento dell’Italia da parte di Moody’s e i timori di altri prelievi forzosi sui conti correnti di banche europee, alimentati in un primo momento dallo stesso presidente dell’Eurogruppo. Poi la minaccia che la Slovenia (7 miliardi di asset tossici) possa essere il sesto Paese a chiedere aiuti per le banche. Scrive Fornovo (Sta): «Il panico tra gli operatori si diffonde come un virus alle 16, secondo alcuni rumors, Moody’s potrebbe tagliare il rating sul debito dell’Italia. Voci che l’agenzia non commenta, ma Piazza Affari ci crede e chiude in rosso del 2,5% e lo spread risale a 327 punti. Le più colpite sono le banche Intesa Sanpaolo, Banco Popolare e Unicredit con perdite intorno al 6%. Male anche Mediaset (-4,7%) che oggi diffonde il primo bilancio annuale in perdita. Il colpo di grazie alle Borse arriva dalle dichiarazioni (poco tempestive) di Jerone Dijsselbloem. Il presidente dell’Eurogruppo, poco dopo le 16, definisce la ristrutturazione delle banche di Cipro come un modello per risolvere i problemi delle banche di altri Paesi Ue. Il messaggio che arriva agli investitori è che il prelievo forzoso sopra i 100 mila euro, imposto agli istituti ciprioti, potrebbe estendersi ad altre banche europee. Gli operatori temendo una fuga di capitali dall’Europa verso lidi più sicuri (Svizzera, Usa e Asia) vendono le azioni delle banche. Bankia crolla a -43%, SocGen cede il 6%, Deutsche Bank più del 3%. Dopo Milano, il listino peggiore è Madrid (-2,27), male Parigi (-1,12%), mentre Francoforte (-0,51%) e Londra (-0,22%) riescono a limitare le perdite».