Io Donna, sabato 29 maggio 2010, 25 marzo 2013
Tags : Anna Magnani
Appunti su Anna Magnani
Io Donna, sabato 29 maggio 2010
Taxi «Ciao, ni’» (la Magnani, salendo su qualunque taxi di Roma, rivolta all’autista).
Ricca La Magnani è sempre stata ricca, o almeno benestante. «Era avara» (testimonianza di Anna Longhi). La madre Marina, dopo averla avuta da un calabrese rimasto ignoto, si trasferì ad Alessandria d’Egitto, lasciandola a cinque zii che la tirarono su fino a dieci anni. Casa in via San Teodoro, una delle strade più belle di Roma, nonna che le cantava “Reginella”, collegio dalle suore francesi, anche se per pochi mesi ecc. Intorno agli anni Sessanta aveva, oltre alla villa del Circeo, ventidue appartamenti a Roma, abitando volentieri all’Excelsior.
Gioielli Una decina d’anni fa, Christie’s mise in vendita i suoi gioielli, diamanti e rubini firmati Bulgari, una collana a filo di ametiste montate in oro giallo, un paio di orecchini a bottone sempre in oro e ametiste, ecc.
Lucertola «Ma che vole? Che dice? Ma se me sento come una lucertola al sole?! Ma cos’è questo presentame a ogni costo come una Elettra chiusa, solitaria, delusa? Come ve lo devo spiega’ che so’ allegra, che ho la ruzza, che rido, che esse la Magnani me diverte da mori’, e gongolo tutta se la gente me riconosce per strada, se il vigile urbano dice continuando a dirigere il traffico: "Ciao, nannare’"?! Mo’ me fa anche parla’ romano, me fa. Insomma: è la stessa storia di quando la gente si meraviglia perché la mia casa è piena di buongusto e di libri. Ma quante volte ve lo devo spiega’ che non son stata raccattata per strada, che ho fatto fino alla seconda liceo, che ho studiato pianoforte otto anni, che ho frequentato l’accademia di santa Cecilia?» (alla Fallaci che in un’intervista le aveva fatto una domanda troppo intellettuale).
Miss America Marilyn Budferd, cioè Miss America, alla fine della proiezione de La macchina ammazzacattivi, accostò le labbra all’orecchio di Rossellini, per complimentarsi. «Ma che vòle, ‘sta fija de ‘na mignotta», gridò allora la Magnani e poco dopo partì una scarpa verso la faccia di Rossellini, colpita in pieno dalla parte del tacco a spillo.
Finestra «Dalla finestra dell’albergo volavano piatti e vassoi» (testimonianza di Giacomo Furia, al tempo in cui Rossellini la stava piantando per la Bergman).
Amori Sposata prima col regista Goffredo Alessandrini, poi Massimo Serato, da cui ebbe il figlio Luca, poi Rossellini, Anthony Franciosa, eccetera.
Sgorbietto «Oggi a scuola ho visto una ragazza. È bravissima, un vero talento, ma non riesco a prenderla sul serio perché è uno sgorbietto, somiglia pari pari al patriarca di Gerusalemme» (Silvio D’Amico dopo aver visto Anna Magnani il primo giorno alla sua scuola di recitazione).
Coso «A coso, ma che te sei messo in testa?» (a Paolo Stoppa, conosciuto in Accademia, che la invitava a salire nella sua garçonnière al Pantheon).
Pancreas Uccisa da un tumore al pancreas, nel ’73, a 65 anni. Durante i funerali, «i negozi abbassarono le saracinesche, il centro restò paralizzato per ore, una folla mai vista scese in strada per dare l’ultimo saluto a Nannarella […] De Sica la ricordò con quattro aggettivi perfetti: generosa, violenta, limpida, sincera […] Anna è rimasta identica, la stessa Anna del dopoguerra, con gli stessi gesti, gli stessi capelli. Questa fedeltà totale aveva conquistato il pianeta, mentre l’Italia, cambiando, le voltava le spalle» (Fabrizio Ferzetti).
Esclamativo «Non ho mai potuto fare a meno di far seguire il nome della Magnani da un punto esclamativo» (Tennessee Williams).
Taxi «Ciao, ni’» (la Magnani, salendo su qualunque taxi di Roma, rivolta all’autista).
Ricca La Magnani è sempre stata ricca, o almeno benestante. «Era avara» (testimonianza di Anna Longhi). La madre Marina, dopo averla avuta da un calabrese rimasto ignoto, si trasferì ad Alessandria d’Egitto, lasciandola a cinque zii che la tirarono su fino a dieci anni. Casa in via San Teodoro, una delle strade più belle di Roma, nonna che le cantava “Reginella”, collegio dalle suore francesi, anche se per pochi mesi ecc. Intorno agli anni Sessanta aveva, oltre alla villa del Circeo, ventidue appartamenti a Roma, abitando volentieri all’Excelsior.
Gioielli Una decina d’anni fa, Christie’s mise in vendita i suoi gioielli, diamanti e rubini firmati Bulgari, una collana a filo di ametiste montate in oro giallo, un paio di orecchini a bottone sempre in oro e ametiste, ecc.
Lucertola «Ma che vole? Che dice? Ma se me sento come una lucertola al sole?! Ma cos’è questo presentame a ogni costo come una Elettra chiusa, solitaria, delusa? Come ve lo devo spiega’ che so’ allegra, che ho la ruzza, che rido, che esse la Magnani me diverte da mori’, e gongolo tutta se la gente me riconosce per strada, se il vigile urbano dice continuando a dirigere il traffico: "Ciao, nannare’"?! Mo’ me fa anche parla’ romano, me fa. Insomma: è la stessa storia di quando la gente si meraviglia perché la mia casa è piena di buongusto e di libri. Ma quante volte ve lo devo spiega’ che non son stata raccattata per strada, che ho fatto fino alla seconda liceo, che ho studiato pianoforte otto anni, che ho frequentato l’accademia di santa Cecilia?» (alla Fallaci che in un’intervista le aveva fatto una domanda troppo intellettuale).
Miss America Marilyn Budferd, cioè Miss America, alla fine della proiezione de La macchina ammazzacattivi, accostò le labbra all’orecchio di Rossellini, per complimentarsi. «Ma che vòle, ‘sta fija de ‘na mignotta», gridò allora la Magnani e poco dopo partì una scarpa verso la faccia di Rossellini, colpita in pieno dalla parte del tacco a spillo.
Finestra «Dalla finestra dell’albergo volavano piatti e vassoi» (testimonianza di Giacomo Furia, al tempo in cui Rossellini la stava piantando per la Bergman).
Amori Sposata prima col regista Goffredo Alessandrini, poi Massimo Serato, da cui ebbe il figlio Luca, poi Rossellini, Anthony Franciosa, eccetera.
Sgorbietto «Oggi a scuola ho visto una ragazza. È bravissima, un vero talento, ma non riesco a prenderla sul serio perché è uno sgorbietto, somiglia pari pari al patriarca di Gerusalemme» (Silvio D’Amico dopo aver visto Anna Magnani il primo giorno alla sua scuola di recitazione).
Coso «A coso, ma che te sei messo in testa?» (a Paolo Stoppa, conosciuto in Accademia, che la invitava a salire nella sua garçonnière al Pantheon).
Pancreas Uccisa da un tumore al pancreas, nel ’73, a 65 anni. Durante i funerali, «i negozi abbassarono le saracinesche, il centro restò paralizzato per ore, una folla mai vista scese in strada per dare l’ultimo saluto a Nannarella […] De Sica la ricordò con quattro aggettivi perfetti: generosa, violenta, limpida, sincera […] Anna è rimasta identica, la stessa Anna del dopoguerra, con gli stessi gesti, gli stessi capelli. Questa fedeltà totale aveva conquistato il pianeta, mentre l’Italia, cambiando, le voltava le spalle» (Fabrizio Ferzetti).
Esclamativo «Non ho mai potuto fare a meno di far seguire il nome della Magnani da un punto esclamativo» (Tennessee Williams).
Lucrezia Dell’Arti