Rassegna, 22 marzo 2013
Consultazioni, Bersani verso l’incarico
• La seconda giornata di consultazioni al Quirinale è iniziata alle 9.30 di mattina con Beppe Grillo e si è conclusa poco dopo le 19 con Pier Luigi Bersani. In mezzo Giorno Napolitano ha incontrato la delegazione del Pdl. Questo è quello che alla fine ne è uscito fuori. Un no netto di Beppe Grillo a tutti i governi che non abbiano una guida a Cinque Stelle. Un sì di Silvio Berlusconi al governissimo di larghe intese con il Pd ma senza il M5S, «che si è già chiamato fuori». Un rifiuto sdegnato di Pier Luigi Bersani a trattare con il Cavaliere seguito da una richiesta di incarico dello stesso segretario del Pd «per un governo del cambiamento» e, in subordine, un’apertura a un governo istituzionale «sostenuto dalla corresponsabilità di tutte le forze parlamentari» (grillini compresi, quindi) che traghetti il Paese fino alle elezioni. Martirano (Cds): «L’ultima spiaggia, dunque, sarebbe un incarico condizionato a Bersani (deve trovare i numeri al Senato per poter sciogliere la riserva) oppure un governo a tempo guidato da una personalità esterna ai partiti che porti a casa la nuova legge elettorale, il dimezzamento del numero dei parlamentari, la creazione di una Camera delle autonomie. E sarebbe già qualcosa, visto che da ieri le tre principali forze politiche si sono impantanate, anche formalmente, sotto il peso di un doppio veto».
• Scrive Magri sulla Sta: «Napolitano vuole a tutti i costi dar vita a un governo, e prima di concludere il suo mandato (15 maggio) batterà ogni strada possibile. Compresa quella di un governo che realizzi 6-7 punti condivisi da Grillo, e guidato da una personalità da lui indicata. Per ora è solo uno spauracchio. Ma di questi tempi, nulla si può escludere».
• «(…) Per ora, l’ultima fotografia della giornata mostrava un Bersani fiducioso di ricevere l’incarico e un Pd in grande subbuglio e pronto ad una inevitabile resa dei conti. Troppi delusi e troppi scontenti in appena un mese di dopo-voto. E troppi big – da D’Alema a Finocchiaro, da Bindi a Franceschini, per non dire di Veltroni e Renzi – che attendono spiegazioni». [Geremicca, Sta]