Rassegna, 21 marzo 2013
Attacco hacker contro la Corea del Sud. L’ombra di Pyongyang
• Un attacco informatico ha colpito due importanti banche e alcune stazioni televisive della Corea del Sud, causando un arresto delle transazioni commerciali e creando panico tra i media. L’operazione è scattata alle 14 ora locale (le 6 del mattino in Italia), quando milioni di schermi si sono spenti a causa dell’oscuramento dei network tv. Lo stesso è accaduto per i terminali bancomat in tutto il Paese. Secondo quanto riferito dall’Agenzia nazionale di sicurezza sudcoreana, sette ore dopo alcuni sistemi informatici erano ancora fuori uso. Sembra che sia stato opera di hacker nordcoreani. Spiega Semprini (Sta): «L’incursione informatica potrebbe rientrare nella strategia di ritorsione voluta da Pyongyang in risposta alle continue esercitazioni militari congiunte tra Usa e Corea del Sud, e l’ampliamento delle sanzioni del Consiglio di sicurezza dell’Onu in seguito ai test balistici e nucleari compiuti su ordine del presidente nordcoreano Kim Jong-un. Inoltre l’attacco arriva a due giorni di distanza dalle accuse mosse da Pyongyang a Seul e Washington mandanti, a suo dire, di un’offensiva informatica che avrebbe causato l’oscuramento di diversi siti Internet nordcoreani».
• Tempo fa il produttore di software McAfee rilevò che Pyongyang o gli hacker pagati dal regime erano dietro un attacco che nel 2011 mise in serie difficoltà banche e siti governativi di Seul. E prima, nel 2009, c’era stata un’altra imponente offensiva contro i portali dell’amministrazione Usa. [Semprini, Sta]