20 marzo 2013
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Biografia di Roberto Speranza
• Potenza 4 gennaio 1979. Politico. Del Pd. Dal 5 settembre 2019 ministro della salute nel Conte II e di nuovo del Governo Draghi. Capogruppo del Pd alla Camera (dal 19 marzo 2013). Segretario regionale della Basilicata (dal 2009). Nel 2012, insieme ad Alessandra Moretti e a Tommaso Giuntella, è stato organizzatore della vittoriosa campagna per le primarie di partito di Pier Luigi Bersani. «Speranza, lei è un giovane-vecchio» (Vauro).
• «Viene da una famiglia socialista. Il padre Michele, ex funzionario della pubblica amministrazione, nel Psi è stato un militante della sinistra lombardiana ma lui, Roberto, non ha nulla della carica anticonformista di quella che fu la corrente più irrequieta del partito socialista. Tutti quelli che lo conoscono ripetono gli stessi aggettivi: serio, serioso, timido, capacità da mediatore e di ascolto» [La Stampa 20/3/2013]. «Bersaniano di ferro che ha cominciato la sua carriera da giovanissimo, quando era rappresentante di istituto al Liceo scientifico “Galileo Galilei” di Potenza e nel frattempo entrava in politica da militante e segretario regionale lucano della Sinistra giovanile. Poi gli studi universitari a Roma, alla Luiss: laurea in Scienze politiche, dottorato di ricerca in Storia dell’Europa Mediterranea e, intanto, il primo incarico politico nazionale, come presidente della Sinistra giovanile. Nel 2004 Speranza fa ritorno a Potenza, dove viene eletto nel Consiglio comunale. Cinque anni dopo è assessore all’Urbanistica. In quei mesi, però, comincia soprattutto la sua scalata all’interno del Partito democratico, con il successo, per molti inaspettato, alle primarie per il segretario regionale della Basilicata. Speranza supera l’attuale sindaco di Matera, Salvatore Adduce, e l’ex segretario della Margherita e più volte assessore regionale, Erminio Restaino. Si arriva così alla cronaca più recente, ovvero al nuovo trasloco da Potenza a Roma, questa volta tra i banchi di Montecitorio, eletto il 25 febbraio da capolista in Basilicata del Partito democratico. E al secondo giorno da parlamentare è arrivato, via Twitter, l’elogio per un altro lucano, forse il più famoso di tutti, il senatore a vita Emilio Colombo: “Statista. Lucano”». [Avvenire 20/3/2013]
• Il Pd si è diviso per la sua elezione a capogruppo alla Camera. Fabio Martini: «Bersani lo presenta come “un giovane di lungo corso” e per incoraggiarlo propone ai suoi di votare “per acclamazione”, salvo che non ci siano “diversi pareri”. Proposta salutata da un battimani tiepido ed è in quel momento che si consuma lo strappo: Luigi Bobba, già segretario delle Acli, obietta: “Se ci lamentiamo con Grillo e con la sua disinvoltura con le regole della democrazia, allora dobbiamo essere rigorosi. Nel passato abbiamo sempre votato a scrutinio segreto, così prevede il nostro statuto...”. A quel punto si erge Guglielmo Epifani, ex segretario della Cgil: “Scusa, ma al Senato Zanda è stato proclamato per acclamazione...”. Di nuovo Bobba: “Ma lì, la candidatura era appoggiata da 70 firme su 109, è diverso...”. Enrico Letta chiude la discussione e conviene sul rispetto delle regole si voti a scrutinio segreto. Il responso è eloquente: Speranza è eletto con 200 voti, ma le bianche, nulle e disperse arrivano a quota 84: in altre parole il 29% dei deputati non ha votato per il capogruppo indicato dal segretario del partito». [Fabio Martini, La Stampa 20/3/2013] «Sulla persona non discuto, Roberto è una figura dialogante, giovane e di talento. Per non mi è piaciuto il metodo. Così è un rinnovamento garantito, molto pilotato» (Filippo Civati). [Giovanna Casadio, la Repubblica 20/3/2013]
• Appassionato di storia, «di vino e di buona cucina. Amo la Roma di Totti e le serate in giro con gli amici di una vita». È da anni abbonato all’As Roma insieme a uno dei due figli. Sposato.