Rassegna, 20 marzo 2013
«La tenerezza dei forti»: l’omelia di Papa Francesco
• Riguardo all’omelia pronunciata da Bergoglio scrive Tornielli sulla Sta: «Papa Francesco ha parlato della fede, della forza e della tenerezza di un santo a cui è devotissimo e che la Chiesa ieri ha festeggiato: Giuseppe. È lui il modello al quale il nuovo vescovo di Roma vuole ispirarsi. “Non dimentichiamo mai che il vero potere è il servizio e che anche il Papa per esercitare il potere deve entrare sempre più in quel servizio che ha il suo vertice luminoso sulla Croce; deve guardare al servizio umile, concreto, ricco di fede, di san Giuseppe e come lui aprire le braccia per custodire tutto il popolo di Dio e accogliere con affetto e tenerezza l’intera umanità, specie i più poveri, i più deboli, i più piccoli... Solo chi serve con amore sa custodire!”. Dopo aver rivolto un pensiero al predecessore Joseph Ratzinger, che festeggiava l’onomastico, e dopo aver salutato le delegazioni presenti citando esplicitamente i rappresentanti della comunità ebraica, il nuovo Papa nell’omelia ha tratteggiato la figura di san Giuseppe. Predicando in piedi, senza la mitria sul capo, ha sottolineato che la missione affidata da Dio al carpentiere di Nazaret è quella di essere “custode”. Francesco ha quindi chiesto “a tutti coloro che occupano ruoli di responsabilità in ambito economico, politico o sociale” come pure a tutti gli uomini di essere “custodi” della creazione, del disegno di Dio iscritto nella natura, custodi dell’altro, dell’ambiente; “non lasciamo che segni di distruzione e di morte accompagnino il cammino di questo nostro mondo!”».