Rassegna, 20 marzo 2013
Consultazioni al Quirinale, Bersani vuole l’incarico
• Al Quirinale partono oggi consultazioni-lampo: si chiuderanno domani alle 18, proprio con l’incontro tra Giorgio Napolitano e Pier Luigi Bersani. Il segretario del Pd, pur ripetendo che la decisione spetta al presidente della Repubblica, punta con decisione a un mandato pieno. E il presidente della Repubblica, con la Costituzione in una mano e i risultati elettorali nell’altra, è assai meglio predisposto a cominciare da un pre-incarico. Vale a dire che il segretario del Pd dovrà esplorare le possibili alleanze perché la maggioranza relativa che le elezioni gli hanno consegnato in Senato diventi assoluta, così come è già alla Camera. Poi, dovrà riferire al Capo dello Stato. Che a sua volta, in ulteriori contatti con le forze politiche, verificherà la solidità del disegno di governo. Solo in quel caso il mandato a Bersani diventerebbe pieno, e il segretario potrebbe formare un governo e sottoporlo al voto di fiducia alle Camere. Diversamente, Napolitano non esporrebbe Bersani a un flop che nemmeno farebbe bene al Paese, poiché scalzerebbe Mario Monti da Palazzo Chigi, dov’è ancora a termine di Costituzione per il disbrigo degli affari correnti. [Rampino, Sta]
• I bookmaker di Londra danno Bersani premier a 1,8. [Rampino, Sta]
• In caso di fallimento del tentativo Bersani, Napolitano tenterebbe la via di un governo di scopo, a termine, da affidare a una personalità super partes con il fine di fare poche cose: garantire gli impegni internazionali, sbloccare i crediti alle imprese, rivedere il porcellum poiché, essendo nato in Italia un Terzo Polo, dalle urne rischia di replicarsi all’infinito il risultato di maggioranza relativa per un solo partito al Senato e la conseguente ingovernabilità che le ultime elezioni ci hanno consegnato. Tra queste personalità che il Capo dello Stato potrebbe individuare non può esserci Mario Monti, che essendo ormai un parlamentare d’ordinanza rappresenta una parte politica, Scelta Civica. [Rampino, Sta]