Rassegna, 19 marzo 2013
Il prelievo forzato sui conti a Cipro e il precedente italiano
• In Italia ventuno anni fa, nella notte tra il 9 e il 10 luglio 1992, il governo guidato da Giuliano Amato impose a tutti i correntisti italiani una patrimoniale lampo pari al sei per mille. Un balzello che fruttò oltre 5 mila miliardi di vecchie lire e che venne utilizzato, insieme ad altri, per affrontare la crisi finanziaria che portò poi all’uscita dallo Sme e alla svalutazione della lira, avvenuta nell’autunno di quello stesso anno. Ricorda Marvelli sul Cds: «Una tassa molto contestata: nel 1994 fu sollevato addirittura un dubbio sulla sua costituzionalità, respinto però con una sentenza dalla Suprema Corte. L’odiato prelievo fu però una decisione nazionale: il governo italiano la prese in autonomia, mentre nel caso di Cipro, il Parlamento voterà una misura che è anche il frutto di un drammatico confronto con l’Unione Europea, disposta a mettere sul piatto solo 10 dei 17 miliardi necessari per salvare Nicosia».