Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2013  marzo 17 Domenica calendario

Papa Francesco viaggia in economica

• Severo gesuita dalle sobrie abitudini, ama girare per la sua città in autobus, vestito in borghese o da semplice prete, [Paolo Conti, Cds 11/3/2013]. Quando viene a Roma viaggia solo in economy, con bagaglio a mano, preferibilmente posto corridoio. Durante il volo legge.  
• «Sarà stato settembre o agosto, sono andata a Roma anch’io con l’Alitalia e subito dopo il check-in l’ho visto, e l’ho riconosciuto. Aspettava in fila come tutti noi. Ha preso il suo posto in seconda classe. Si è subito avvicinato il capitano per invitarlo a passare alla business. Lui non ha voluto, ha parlato un po’ sia col capitano sia con qualche altro passeggero. Poi non si è più sentito, in silenzio e senza stress. L’ho rivisto a Fiumicino: da solo, non lo aspettava nessuno. È salito su un taxi» (la giornalista Cristina Taquini).  
• «Molti anni fa era venuto a Torino con suo fratello e suo fratello aveva prenotato un albergo di lusso in centro. Ma lui non era per niente contento, continuava a dire che in un posto come quello non poteva dormire, anche se il conto lo avrebbe pagato il fratello. Comunque, da quella visita, ogni volta che veniva qui a trovare mio marito, e negli ultimi anni me e altri parenti, andava ospite da una cugina che aveva un alloggio grande e che poteva dargli una stanza. Adesso Carla ha cambiato casa, è più allo stretto, ma mi ha detto che è pronta a cedergli il suo letto e a dormire su un divano in cucina. Diverse volte l’abbiamo anche portato a Riva presso Chieri: io sono originaria di lì». (la cugina Pina). [Maria Teresa Martinengo, La Stampa 14/3/2013].