Fior da fiore, 16 marzo 2013
Quattro ex parlamentari agli arresti • L’ambasciatore in India non può uscire dal Paese • L’Italia ha sbagliato nel caso dei marò? • Un bambino ucciso da cioccolatini avvelenati • La spesa degli italiani • Locuste fritte e formiche al coriandolo • Con i bachi da seta sta bene un Merlot • Nell’antica Cheronea la fame si cacciava a frustate
Parlamentari Ieri alle 10.30 l’ex senatore del Pd Alberto Tedesco è entrato nella Procura di Bari per farsi notificare l’ordine di custodia ai domiciliari. In quegli stessi minuti l’ex deputato del Pdl Nicola Cosentino ha varcato il portone del carcere di Secondigliano e si è consegnato. Neanche tre ore dopo è scattata la detenzione per l’ex senatore Pdl Sergio De Gregorio nel suo appartamento di Roma e per Vincenzo Nespoli, il sindaco Pdl di Afragola, nella sua casa in provincia di Napoli. Mai era accaduto che tanti parlamentari finissero detenuti alla scadenza del mandato: durante la legislatura le Camere avevano respinto le richieste di autorizzazione a procedere. Cosentino è indagato per concorso esterno in associazione camorristica e concorso in riciclaggio. De Gregorio è agli arresti domiciliari per i soldi sottratti alle casse del quotidiano “l’Avanti!”, milioni di euro percepiti dallo Stato senza averne titolo. Ancora in corso gli accertamenti su Nespoli, accusato di bancarotta e riciclaggio. Tedesco è imputato, con altre 19 persone, di associazione per delinquere, corruzione, concussione, falso e turbativa d’asta.
India/1 Il ministero dell’Interno indiano ha fatto sapere che negli aeroporti del Paese, ai posti di frontiera, sono state date istruzioni affinché il territorio nazionale non venga lasciato da Daniele Mancini, ambasciatore italiano a Nuova Delhi. Al diplomatico, che agiva su direttive di Roma, viene addebitato di aver firmato l’impegno a far tornare a Kochi i marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, rimpatriati in febbraio con un permesso valido fino al 22 marzo: dopo di che il governo italiano ha deciso di non rimandarli indietro. Fonti del ministero degli Esteri indiano hanno ribadito che sono allo studio misure verso l’Italia, a cominciare da una riduzione della rappresentanza nell’ambasciata a Roma. Un funzionario ha informato l’Ansa che può essere rivisto il sistema dei visti per italiani.
India/2 Secondo Luttwak, il comportamento del governo nel caso dei marò «è mille volte peggio del caso Ruby» per la credibilità dell’Italia: «Il problema è il rapporto tra uno Stato e l’altro. La questione giuridica farà il suo corso nelle sedi preposte. Il governo italiano ha chiesto agli indiani di rilasciare i due marò e i giudici hanno detto di sì. La corte del Kerala aveva stabilito una cauzione molto alta ma la Corte Suprema ha detto che i marinai dovevano essere rilasciati perché lo Stato italiano garantiva per loro, dava la sua parola. Se la cauzione fosse stata pagata allora il non ritorno dei marinai poteva avere conseguenze diverse perché i soldi potevano essere considerati una sorta di riscatto. Ma così non c’è scampo». E l’India non sbaglia a tenere ostaggio l’ambasciatore? «No, non lo credo. Per questa Corte suprema se l’Italia non ridà indietro i marinai si mette fuori dalla legge. Siccome lo Stato è fuorilegge non esiste più l’immunità per l’ambasciatore perché rappresenta un Paese illegale. È inutile che il governo usi legalismi che lo screditano ancora di più. Questa visita dei marò in Italia era extragiudiziaria: una concessione di una grande democrazia a un’altra grande democrazia» (Ricco Sargentini, CdS).
Delitto Sebastian Lupescu, 5 anni. Insieme ai genitori Dumitru e Marika, trentenni, e ai fratellini Alexander e Ionut, 7 e 10 anni, arrivò pochi mesi fa a Naro, paesino a 600 metri d’altezza, sulle colline a mezz’ora da Agrigento. La settimana scorsa i bimbi trovarono sull’uscio di casa una busta con cinque cioccolatini di marca incartati alla bell’e meglio, una bottiglia di vino e tre grosse arance. Senza pensarci troppo, mangiarono i dolcetti: in pochi minuti furono presi da dolori all’addome e portati in ospedale. Dopo giorni di ricovero si salvarono solo i fratelli più grandi. I carabinieri hanno scoperto che qualcuno aveva iniettato veleno nei cioccolatini e poi s’era preoccupato di incartarli di nuovo. Veleno fu trovato anche nella bottiglia di vino.
Cibi freschi Secondo i dati raccolti dall’istituto di ricerca internazionale Nielsen, gli italiani sono al primo posto nel mondo per il consumo di prodotti e cibi freschi. In Europa al secondo posto c’è la Spagna. Fanalino di coda la Germania, che precede di poco i paesi dell’Est Europa: Romania, Ungheria e Polonia sono agli ultimi posti per consumo di cibi freschi. Nel dettaglio, più di un quinto degli italiani non rinuncia alla macelleria. Inoltre, mentre il 42% degli europei acquista il pesce al supermercato e solo il 18% va in pescheria, gli italiani che non rinunciano al pescivendolo di fiducia sono il 43%. Unica concessione all’ipermercato per la frutta e la verdura, dove vince la grande distribuzione con il 67% sul totale degli acquisti. Un terzo degli italiani compra il pane una o più volte al giorno, contro la media mondiale del 18% (Ferrigno, Sta).
Locuste Novità inserita nel menù del ristorante Eucalyptus, Gerusalemme: farfalle alle locuste fritte, con pomodori, timo e pesto di peperoni arrosto. È stato un successo. Lo chef Moshe Basson: «Hanno un gusto che ricorda i gamberetti, ma soprattutto sono una rarità ed è per questo che i clienti fanno a gara per provarle». René Redzepi, considerato tra i migliori chef al mondo, propone ai clienti del suo ristorante (Noma a Copenhagen) le formiche vive, nutrite per sei mesi con coriandolo e citronella (Valentino, CdS).
Insetti Come abbinare gli insetti ai vini. Consigli di Davide Oltolini: «Chianti per le cavallette, Bonarda per i grilli, Merlot col baco da seta» (ibidem).
Proteine Per ogni essere umano che abita la Terra si calcola che esistano 40 tonnellate di artropodi. Reggono il confronto con la carne, sul piano del contenuto di proteine nobili, vitamine e aminoacidi, ma rispetto alla carne sono più sostenibili: emettono nell’atmosfera meno gas nocivi delle mucche, possono nutrirsi di residui organici, hanno bisogno di meno cibo per fornire gli stessi valori proteici (ibidem).
Fame A Cheronea uno schiavo, che rappresentava la fame, veniva ogni anno fustigato e cacciato dalla città al grido «se ne vada la fame, vengano ricchezza e prosperità». Nell’antica Roma, ogni 14 marzo (che era l’inizio del nuovo anno), un uomo chiamato Mamurio Veturio (il vecchio Marte, che rappresentava l’anno appena finito) veniva condotto per le strade, fustigato e quindi espulso (Cantarella, CdS).
(a cura di Daria Egidi)