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 2013  marzo 15 Venerdì calendario

Il Papa s’è svegliato alle quattro e mezza del mattino e ai suoi, che lo volevano portare subito dal sarto perché l’abito bianco che ha indossato mercoledì sera gli va largo, ha detto: «Nemmeno per idea

Il Papa s’è svegliato alle quattro e mezza del mattino e ai suoi, che lo volevano portare subito dal sarto perché l’abito bianco che ha indossato mercoledì sera gli va largo, ha detto: «Nemmeno per idea. Prima si prega la Madonna». S’è fatto portare a Santa Maria Maggiore mettendo in agitazione gli studenti del liceo Albertelli, che hanno lasciato le aule e messo l’assedio alla Basilica e poi se ne stavano affacciati alla finestra e quando il Papa è uscito mezz’ora dopo li ha salutati con la mano. Ha poi rifiutato la berlina dei pontefici e pagato il conto in albergo, come si spiega meglio nell’articolo sotto.

Questi gesti saranno spontanei, ma sono pure calcolati. È un uomo consapevole che ogni sua mossa è un messaggio al pianeta. Non per niente stavano già per farlo Papa l’altra volta, no?
Il momento chiave della giornata è stato durante la messa del pomeriggio, celebrata davanti ai cardinali. Gli avevano preparato un testo in latino, ma non ne ha voluto sapere e ha improvvisato in italiano un discorso enorme. «Non siamo una ong. Chi non prega Dio, prega il diavolo». Già questa frase... Ma traendo spunto dai tre passi del Vangelo di cui si dava lettura ieri, Francesco ha ancora detto: «Camminare, edificare, confessare. La prima cosa che Dio ha detto ad Abramo è questa: “Cammina nella mia presenza e sii irreprensibile”. Camminare... Quando ci fermiamo la cosa non va. Edificare... Edificare la Chiesa con pietre unte dallo Spirito santo. Terzo punto: confessare. Noi possiamo camminare quanto vogliamo, possiamo edificare tante cose, ma se non confessiamo a Gesù Cristo, la cosa non va. Chi non prega il Signore prega il diavolo. Quando non si confessa Gesù Cristo, si confessa la mondanità del diavolo, la mondanità del demonio...».  

Questa parola… la mondanità… Ma da decenni ormai noi siamo immersi totalmente nella mondanità, abbiamo eretto la mondanità, cioè l’apparenza, a sistema di vita…
Il Papa ha aggiunto: «Lo stesso Pietro che ha confessato Gesù Cristo gli dice: “Tu sei Cristo, il Figlio del Dio vivo. Io ti seguo, ma non parliamo di Croce. Questo non c’entra”. Ti seguo... senza la Croce. Quando camminiamo senza la Croce, quando edifichiamo senza la Croce e quando confessiamo un Cristo senza la Croce non siamo discepoli del Signore: siamo mondani: siamo vescovi, preti, cardinali, papi, ma non discepoli del Signore».  

È chiaramente un discorso diretto alla Curia, il seguito del «volto deturpato della Chiesa» di cui ha parlato da ultimo Benedetto XVI. I cardinali, coloro che predicano Cristo, devono portare la croce?
Un anno fa, papa Francesco disse qualcosa di analogo in una bella intervista rilasciata in occasione del Concistoro. «Si deve uscire da se stessi, andare verso la periferia. Si deve evitare la malattia spirituale della Chiesa autoreferenziale: quando lo diventa, la Chiesa si ammala. È vero che uscendo per strada, come accade a ogni uomo e a ogni donna, possono capitare degli incidenti. Però se la Chiesa rimane chiusa in se stessa, autoreferenziale, invecchia. E tra una Chiesa accidentata che esce per strada, e una Chiesa ammalata di autoreferenzialità, non ho dubbi nel preferire la prima». I preti abbandonino i palazzi, recuperino i popoli.  

Mi viene da dire che è un discorso che riguarda anche la situazione italiana. Partiti che non hanno più radicamento sul territorio, elettori allo sbando che s’aggrappano a un comico...
È un discorso che ha venature millenaristiche, specie nelle parti antimondane. Tra i tanti sottintesi, c’è quello della crisi. Veniamo da un epoca di vitelli grassi e di idoli pagani adorati senza ritegno. Questo pontificato è cominciato con un uomo che ha imposto alla piazza di star zitta a pregare per 32 secondi, mentre lui stesso si inginocchiava.   

Mi stonano in tutto questo le accuse che gli muovono, sarebbe stato d’accordo con i generali di Videla...
Non ci credo. Michael Moore ha messo in rete una foto in cui si vede Videla, quello che faceva buttare a mare dagli aerei dieci oppositori a settimana, che prende la comunione da un prete. In un primo momento ha detto: è Bergoglio. Dopo ha smentito: non è lui, il prete della foto è troppo vecchio. Altri lo hanno accusato di non aver difeso, quando era Superiore Provinciale della Compagnia, due gesuiti messi dentro dai generali. Però le madri della Plaza de Mayo, per niente tenere con il clero, hanno sempre avuto per lui un atteggiamento di rispetto. I giornali inglesi si sono anche scatenati ieri per ricordare un discorso di aprile in cui Bergoglio chiamava quello delle Malvinas (o Falkland) «suolo argentino». È la mondanità, alla quale anche noi siamo costretti a sacrificare..