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 2013  marzo 14 Giovedì calendario

Conclave, Scola tradito dagli italiani e sconfitto

• L’elezione di Bergoglio è arrivata a sorpresa. I favoriti all’inizio del Conclave erano l’arcivescovo di Milano Angelo Scola, il canadese Marc Ouellet, il brasiliano Scherer. Spiega Vecchi (Cds): «Soprattutto gli arcivescovi di Milano e di San Paolo partivano in vantaggio, nelle preferenze potenziali prima dell’ingresso nella Sistina. Ma un conclave sfugge alle logiche degli schieramenti, non è un congresso politico, gli scrutini si accompagnano alle preghiere e si vota davanti al Cristo del Giudizio universale di Michelangelo. L’unica cosa chiara, fin da prima della Sede vacante, era la spinta crescente fra i cardinali a guardare “oltre l’Europa” e “oltre Oceano”, verso il continente che raccoglie la metà dei fedeli del pianeta. Così il confronto principale si annunciava quello tra l’europeo Scola e un “candidato americano”, Scherer in testa».

• I cardinali nella Sistina si sono sciolti in un applauso quando Bergoglio ha superato i 77 voti, ha raccontato ieri sera Timothy Dolan, e il Papa ha sorriso: «Che Dio vi perdoni!». [Vecchi, Cds]

• «La pattuglia dei cardinali italiani, forte numericamente, non poteva imporsi perché divisa e appesantita dall’immagine controversa offerta negli anni del papato di Benedetto XVI. La sua identità è risultata troppo “nazionale”, troppo “vaticana“ per affrontare una Chiesa cattolica decisa a cambiare radicalmente i termini della sfida. (…) Sono spuntate resistenze nella Curia, ma anche in settori della Cei, nei confronti di un Angelo Scola che appariva “il più papabile“ ma per paradosso spaventava chi non voleva una personalità forte e capace di incidere in profondità sulle incrostazioni curiali. Per giorni si è parlato di settori italiani del Collegio cardinalizio perplessi su di lui. E la rapidità con la quale si è arrivati alla scelta di Bergoglio conferma che i voti su cui poteva contare Scola sono risultati da subito insufficienti». [Franco, Cds]

• Secondo Galeazzi della Sta «per Bergoglio ora come otto anni fa il luogo fatale è stata Santa Marta. Ma stavolta con risultato opposto. Ciò che è accaduto ieri alle 13,30 nella Domus conta più dei primi scrutini senza esito nella Sistina. Alle fumate nere, infatti, sono seguiti i conciliaboli domestici nella residenza degli elettori. Bertone e Re hanno parlato con Bergoglio garantendogli il loro sostegno. Prima i conclavisti mangiavano e dormivano nella cappella affrescata da Michelangelo, dal 2005 rientrano (in navetta o a piedi) per i pasti e il pernottamento nell’albergo fatto ristrutturare da Giovanni Paolo II. Durante i pranzi e le cene i cardinali discutono liberamente ed entrano in azione i pontieri che offrono una possibile conciliazione tra le diverse fazioni. Otto anni fa, fu proprio nel refettorio di Santa Marta che la partita si chiuse a favore di Ratzinger. “Dall’ultima cena in poi, nella Chiesa le cose importanti vengono decise a tavola”, spiega sorridendo un elettore di Ratzinger».