13 marzo 2013
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Biografia di Marta Grande
GRANDE MARTA. Civitavecchia, 22 novembre 1987. Studentessa universitaria, eletta alle politiche 2013 col Movimento 5 stelle. Oltre ad avere il record di deputata più giovane del Parlamento, è già stata soprannominata la «Pivetti grillina» perché di lei si parla come possibile presidente della Camera (oltre a piacere a Grillo sarebbe molto gradita anche al Partito democratico che la vuole proporre alla presidenza di Montecitorio). «Se diventasse realtà, sarebbe la terza donna a sedersi su quello scranno, dopo Nilde Iotti del Pci, che ricoprì la carica per 13 anni, e, appunto, l’allora leghista Irene Pivetti, che nel 1994, a soli 31 anni, risultava la più giovane presidente della Camera della storia. Un primato che, dopo neanche dieci anni, potrebbe vedersi presto portare via» [Vanityfair.it 27/2/2013]
• «La Grande (...) porta in Parlamento la sua straordinaria inesperienza, ma anche un curriculum di tutto rispetto. Laureata nel 2009 in Lingue e commercio internazionale in Alabama (a Huntsville), è tornata in Italia nel 2010, ha preso un master in Studi europei e ora sta prendendo la seconda laurea, in Relazioni internazionali, a Roma Tre. Le manca solo la discussione della tesi. Nel frattempo è stata all'università di Pechino, per un corso in relazioni internazionali, ha fatto la traduttrice e l'interprete. Infine, la volontaria, nel settore marketing, a Greenpeace per il referendum sul nucleare. L'avventura con il Movimento è recente, risale a un annetto fa: “Ho letto il blog di Grillo e ho cominciato a interessarmi. Ho visto troppi colleghi costretti ad andare all'estero per lavorare, bisognava fare qualcosa”. La sua iscrizione al meetup di Civitavecchia risale al 4 giugno 2012. Si impegna sul tema arsenico e acqua pubblica, uno dei temi ricorrenti degli esponenti a 5 Stelle. La stella che preferisce, tra le cinque (acqua, ambiente, trasporti, connettività e sviluppo) è l'ambiente. Nel video di presentazione propone la riduzione del traffico (senza troppi dettagli) e la tutela dei parchi. Alle parlamentarie (le primarie) del M5S risulta la seconda più votata della circoscrizione Lazio 1: la votano in 335, non una massa sterminata, ma quanto basta. Il giorno del trionfo grillino appare ovunque in tv. Evidentemente Grillo si fida di lei, nonostante l'inesperienza che non le viene perdonata da ironie e strali. Capelli rossi a caschetto, viso efebico, sorriso pulito, ricorda vagamente l'attrice Carey Mulligan. Raggiunta al cellulare, non vuole rilasciare interviste e del resto l'ordine di scuderia, inviato ieri a tutti i neo parlamentari, è di non parlare con la stampa per almeno 15 giorni. Difficile che venga rispettato fino in fondo e da tutti, ma lei si ritrae: “Presidente della Camera? Non commento”. Respinge ogni domanda “personale”: “Non è interessante sapere delle cose su di noi, conta quello che faremo”. Che le idee camminino sulle gambe delle persone, e che quindi sia interessante conoscere la loro storia e la loro vita, non le sfugge: “Ma non è il momento”» [Alessandro Trocino, Corriere della Sera 28/02/2013].
• «Quando si è diffusa la voce che poteva essere lei - vent’anni dopo - la Pivetti grillina ha staccato il telefonino e ha diffuso una mail dal tono già vagamente istituzionale: «Ringrazio i cittadini di Civitavecchia, Allumiere, Tolfa, Santa Marinella e di tutto il territorio del Collegio 1 - ha scritto nella mail - per la fiducia manifestata con un così rilevante successo elettorale. Ciò costituirà un’ulteriore spinta per portare avanti le linee programmatiche del Movimento in ambito nazionale raccordandole al tempo stesso tempo con le istanze del Movimento» [Claudio Marincola, Il Messaggero 28/2/2012].
• «In tutti questi giorni ho portato io Marta in giro nei vari appuntamenti della campagna elettorale - rivendica il padre Giuseppe, dipendente del ministero della Difesa - prima di lei in famiglia nessuno ha fatto politica. E già piovono le domande. Si farà chiamare onorevole? Arriverà in bicicletta? Rifiuterà l’autoblu? O magari continuerà semplicemente a farsi dare uno strappo alla Camera da papà?» [Claudio Marincola, Il Messaggero 28/2/2012].
• «(...) Subito dopo le elezioni, è apparsa in collegamento a Otto e mezzo per ribadire, con un sorriso monellesco, un concetto unico: noi non ci poniamo il problema della governabilità, noi votiamo le idee che ci piacciono, le idee che siano in linea con le nostre.Lilli Gruber, da maestrina, l'ha interrogata e Grande si è ingarbugliata fra voto di fiducia (passaggio parlamentare indispensabile per la creazione di un governo) e questione di fiducia (...) Di Grillo ha detto: “È il megafono del Movimento, niente di più”. Non si sa se il diretto interessato l'abbia presa bene. Sta di fatto che dopo le prime apparizioni (in molti l'hanno accusata di pressapochismo) è scomparsa. A prima vista Marta risulta più affabile del «Trio Bersani» (la portavoce del comitato Alessandra Moretti, la direttrice di YouDem Chiara Geloni e il portavoce del segretario, Stefano Di Traglia), però i grillini dovrebbero dimostrare di non essere solo portavoce del loro portavoce. Il problema non è di votare le idee che piacciono, ma di averle. Non di dire ciò che pensa la “democrazia digitale”, ma di pensare». [Aldo Grasso, Corriere della Sera, 10/3/2012]
• È alta circa 1,80 [Claudio Marincola, Il Messaggero 28/2/2012].