Rassegna, 6 marzo 2013
Mps, inchiesta anche per insider trading
• Una talpa all’interno del consiglio di amministrazione Monte dei Paschi di Siena ha avvertito in tempo reale due quotidiani, subito dopo che l’organo deliberante della banca aveva deciso di avviare l’azione di responsabilità e risarcitoria nei confronti dei passati vertici di Mps (l’ex presidente Giuseppe Mussari e l’ex dg Antonio Vigni) e delle banche d’affari controparti delle discusse operazioni strutturate Alexandria e Santorini. La notizia, filtrata nella tarda sera del 28 febbraio era stata pubblicata la mattina dopo, qualche ora prima che la banca presentasse formale denuncia alla procura di Firenze. L’imbarazzo di Rocca Salimbeni è legato soprattutto alla fuga di notizie sulla «richiesta danni per responsabilità extra contrattuale» contro Nomura e Deutsche Bank. Per questo il cda del Monte ha inoltrato un esposto alla procura, e per questo ieri i pm Antonio Nastasi, Aldo Natalini e Giuseppe Grosso, titolari delle inchieste, hanno ordinato di prima mattina le perquisizioni nelle abitazioni e negli uffici dei due consiglieri Mps Michele Briamonte e Lorenzo Gorgoni. Che allo stato non sono indagati.Il reato ipotizzato è insider trading, a carico di ignoti. Il fascicolo è stato aperto segnalando la violazione dell’art. 184 lettera B del Tuf, sulla comunicazione di informazioni privilegiate «fuori dal normale esercizio del lavoro, della professione, della funzione o dell’ufficio». Gli inquirenti hanno sottolineato che, in questo ennesimo filone dell’inchiesta sul Monte – una quindicina di indagati solo nella città del Palio – la banca ha agito in maniera corretta, ed è parte offesa. [Greco e Viviano, Rep]