Rassegna, 1 marzo 2013
Lavitola e le valigette con i contanti per De Gregorio
• È il 28 dicembre 2012 quando De Gregorio risponde per la prima volta alle domande dei pubblici ministeri ai quali, appena il giorno prima, ha fatto sapere di voler collaborare. «Non voglio giustificare né a voi né a me stesso di aver ricevuto due milioni in nero. Ho commesso un reato. Non mi domando perché Berlusconi affidasse al dottor Lavitola la pratica di consegnarmi il denaro. Io avevo detto al presidente Berlusconi che mi sarebbero serviti tre milioni». Il 7 gennaio precisa meglio i termini di questo patto e spiega: «Devo ammettere che l’accordo si consumò nel 2006, non nel 2007 e che il mio incontro a Palazzo Grazioli con Silvio Berlusconi servì a sancire che la previsione di cassa, di necessità complessiva, era di tre milioni di euro e che immediatamente partirono le erogazioni a mio vantaggio. Il primo versamento arrivò al luglio 2006, un mese dopo la mia elezione a presidente della commissione Difesa». De Gregorio spiega di aver «ricevuto due milioni di euro in contanti da Valter Lavitola a tranche di due, trecentomila euro alla volta, nell’anno 2007, peraltro avendo debiti fino al collo li ho versati in contanti sui conti delle società e se ci andate trovate un sacco di versamenti». Poi racconta le rassicurazioni che gli sarebbero state fatte da Berlusconi circa la sua carriera politica: «Un giorno Berlusconi mi disse: “Fino a quando io campo tu fai il senatore”». [Bufi e Sarzanini, Cds]