La Gazzetta dello Sport, 28 febbraio 2013
Registriamo oggi quanto segue. Il presidente Napolitano ha annullato l’incontro con il capo dei socialdemocratici tedeschi, reo di aver insultato Grillo e Berlusconi
Registriamo oggi quanto segue. Il presidente Napolitano ha annullato l’incontro con il capo dei socialdemocratici tedeschi, reo di aver insultato Grillo e Berlusconi. Berlusconi ha messo in rete un messaggio più lungo di sei minuti in cui ringrazia gli elettori e dichiara le sue intenzioni. Grillo ha annunciato che non appoggerà Bersani e ha dovuto constatare che i suoi, una volta tanto, non sono d’accordo con lui.
• Cominciamo da Napolitano.
Napolitano è in Germania. Visita ufficiale, programmata da tempo — dunque formalmente non legata al risultato elettorale — nel corso della quale il Presidente doveva vedere tutti gli esponenti politici e istituzionali. Tra gli appuntamenti, quello con Peer Steinbrück, capo dei socialdemocratici, l’uomo che, per ora senza speranza, a settembre sfiderà la Merkel alle elezioni politiche. Costui, martedì, a una riunione di partito nel Brandeburgo, aveva manifestato «orrore» per la vittoria in Italia di «due clown» (Grillo e Berlusconi). Napolitano, conosciuta la cosa attraverso i giornali di ieri mattina, ha annullato l’appuntamento che aveva con lui nel pomeriggio. Ha spiegato alla comunità italiana di Monaco: «Il presidente della Repubblica ha per Costituzione il mandato di rappresentare l’unità nazionale. Noi rispettiamo profondamente la Germania per i suoi successi, ha saputo risorgere dalle rovine e costruire una nuova Europa insieme all’Italia. Noi la rispettiamo, ma esigiamo rispetto per il nostro Paese». Ha poi rilasciato quest’altra dichiarazione: «Mi pare che non ci fossero le condizioni dopo le dichiarazioni del tutto fuori luogo, o peggio, che aveva fatto. Quanto dichiarato da Schäuble, invece, è un esempio di rispetto e di riserbo». Schäuble è l’attuale ministro della Finanze tedesco. S’era limitato a commentare il nostro voto con tre parole: «È la democrazia». L’incidente ha provocato naturalmente una polemica tra democristiani (Merkel) e socialdemocratici. Il vice di Steinbrück, Andrea Nahles, ha dichiarato di non capire l’annullamento dell’incontro. «Clown è il concetto più morbido che personalmente mi viene in testa su Silvio Berlusconi in questo contesto». Steinbrück ha poi telefonato a Napolitano, forse chiedendo scusa, ma in ogni caso cercando di ricucire.
• Sentiamo Berlusconi.
Berlusconi, in questo video in Rete, ringrazia quelli che l’hanno votato, ribadisce di amare la patria, esalta la governabilità (passaggio che va letto come un invito a Bersani a decidersi per il governissimo), dice che non cederà mai su tre punti: politica di sviluppo, riforma istituzionale che garantisca la governabilità, promessa «che sarò sempre personalmente in campo».
• Adesso parliamo di Grillo.
Tutto comincia con un suo post: «Il M5S non darà alcun voto di fiducia né al Pd (né ad altri). Voterà in aula le leggi che rispecchiano il suo programma chiunque sia a proporle. Bersani è uno stalker politico e un morto che parla. Da giorni sta importunando il M5S con proposte indecenti invece di dimettersi, come al suo posto farebbe chiunque altro». «Quel che Grillo ha da dirmi, insulti compresi, lo voglio sentire in Parlamento. E lì ciascuno si assumerà le proprie responsabilità», ha risposto il leader Pd.
• Non ci saranno buone leggi da approvare, se prima il governo (qualunque governo) non ottiene la fiducia.
Grillo, in coda al suo post, concede una sola possibilità: «Se Bersani vorrà proporre l’abolizione dei contributi pubblici ai partiti sin dalle ultime elezioni lo voteremo di slancio».
• Potrebbe succedere?
Ma intanto non è detto che, stavolta, i grillini obbediscano a Grillo. La reazione al post anti-Bersani è stata piuttosto furibonda. «Caro Beppe, così non si va da nessuna parte» (Massimo), «Ragazzi ma non vi rendete conto che prima si vota una fiducia a poi si può entrare nel merito delle proposte di legge? Se non si vota una fiducia non esiste alcun governo e si va dritti a nuove elezioni! Non ho votato per questi atti irresponsabili!» (Francesco), «Sfasciare tutto adesso potrebbe essere un colpo mortale per il movimento», «Aiutate il Pd a liberarsi dei dinosauri e della Cgil, e forse domani saranno i vostri migliori alleati...». Certe risposte sono molto dure: «Ora i ragazzi sono in Parlamento: falli lavorare, e fatti da parte. O vali più di uno?». «Uno vale uno. Grillo vale Casaleggio. Gli eletti non contano un cazzo?». Viola Tesi, 24 anni, fiorentina, ha lanciato un appello a favore di «una rivoluzione gentile». «Gli eletti del M5S hanno un’occasione storica: dobbiamo scongiurare l’alleanza Pd-Pdl, e non permettere alla minoranza di Monti di condizionare gli equilibri parlamentari. Possiamo respingere il ritorno di Berlusconi e costringere Bersani ad accettare le sfide che i suoi stessi elettori vorrebbero raccogliesse». Seguono la richiesta di una nuova legge elettorale, una contro la precarietà e l’istituzione del reddito di cittadinanza, la riforma del Parlamento, l’eliminazione dei privilegi, l’ineleggibilità dei condannati, la cancellazione dei rimborsi elettorali. La creatura, mi viene da dire, potrebbe anche sfuggire dalle mani di chi l’ha creata.