Rassegna, 27 febbraio 2013
Maroni conquista la Lombardia: ora la macroregione
• Il leghista Roberto Maroni è il nuovo presidente della Regione Lombardia. Ha vinto con circa cinque punti di vantaggio su Umberto Ambrosoli, il candidato del centrosinistra: 43,3 per cento contro 37,9 dicono i dati del Viminale. Il candidato montiano Gabriele Albertini si è fermato al 4,1 per cento (nessuno dei suoi entrerà nel nuovo consiglio regionale), mentre Silvana Carcano, M5s, ha preso meno rispetto ai risultati del suo movimento alle politiche: 13 per cento.
• Maroni si è presentata nella sala stampa di via Bellerio alle nove di sera: «Missione compiuta, adesso il Nord ha un governo forte, mentre quello di Roma sarà molto debole; si apre una fase nuova», ha detto prima di far accomodare accanto a lui Umberto Bossi, che si presenta un po’ a sorpresa con l’immancabile sigaro e la faccia un po’ scura. «Questo era ciò che la Lega voleva, dietro la mia elezione c’è il progetto strategico della macroregione del Nord; sapevamo che per raggiungere questo obiettivo dovevamo fare l’accordo con il Pdl». Con lui candidato presidente, in Lombardia il Carroccio è sopra il 13 per cento e la lista Maroni sopra il 10. Solo 17 per cento invece per il Pdl. [Sala, Rep]
• Ambrosoli ha vinto il confronto con Maroni a Milano, ma nella fascia pedemontana non c’è storia, Maroni ha sfiorato il 50 per cento a Como e ha raggiunto il 49 nella roccaforte di Bergamo. [Sala, Rep]
• Berizzi su Rep cerca di spiegare cosa è la macroregione del Nord che la Lega vuole creare: «Chiamatelo come preferite. Cantone. “Macroregione alpina”. Land settentrionale. In sostanza ci sono quattro Regioni – Lombardia, Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia – che vogliono confederarsi. Si ritengono, di fatto, già unite da un “patto di solidarietà territoriale”. Una “sintesi” che in soldoni sta nelle parole del neogovernatore Maroni il 16 febbraio a Sirmione: “Se una Regione ha un problema, diventa il problema di tutti”. Sulla carta quella che verrebbe a delinearsi sarebbe l’area economico-manifatturiera più importante d’Europa e del mondo: 70 milioni di abitanti spalmati su 49 regioni di 7 Stati, una superficie di 450 mila chilometri quadrati con un prodotto interno lordo pro capite annuo di 22.800 euro. Un mega-motore europeo che però fa del localismo e dell’antieuropeismo la sua cifra».