La Gazzetta dello Sport, 25 febbraio 2013
Ieri, in una piazza San Pietro affollata da almeno centomila pellegrini, ultimo Angelus di questo Papa, che è entrato nella settimana finale del suo pontificato
Ieri, in una piazza San Pietro affollata da almeno centomila pellegrini, ultimo Angelus di questo Papa, che è entrato nella settimana finale del suo pontificato. Oggi Benedetto XVI dovrebbe incontrare i cardinali Julian Herranz, Josef Tomko e Salvatore De Giorgi, i tre, cioè, che hanno indagato sulla fuga dei documenti riservati (uno scandalo battezzato Vatileaks) e che avrebbero a suo tempo presentato al Papa un dossier in due volumi rilegati in pelle rossa con la documentazione delle trasgressioni commesse da una cricca di altissimi prelati in violazione del sesto e del settimo comandamento («Non commettere adulterio» e «Non rubare»). Mercoledì alle 10.30, in piazza San Pietro, il Pontefice concederà l’ultima udienza. Giovedì infine, dopo aver salutato i cardinali presenti a Roma (ore 11, Sala Clementina) ed essersi accomiatato (ore 17) dal cardinale Tarcisio Bertone, segretario di stato, e dal cardinale Angelo Sodano, decano del collegio cardinalizio, salirà su un elicottero e si trasferirà a Castelgandolfo. Qui saluterà i fedeli riuniti davanti all’ingresso del palazzo apostolico. E alle 20 uscirà di scena. Avrà così inizio il periodo della sede vacante, nel corso della quale si svolgerà il conclave da cui uscirà il nuovo papa.
• Che cosa ha detto ieri all’Angelus?
Un discorso tutto spirituale, che non ha riguardato nemmeno per cenni le ultime polemiche. «Cari fratelli e sorelle, grazie per il vostro affetto. Dio mi chiama a salire sul monte per dedicarmi ancora di più alla preghiera e alla meditazione. Ma questo non significa abbandonare la Chiesa». «Se Dio mi chiede questo è proprio perché io possa continuare a servire la Chiesa con la stessa dedizione e lo stesso amore con cui l’ho fatto fino ad ora, ma in un modo più adatto alla mia età e alle mie forze. Nella Quaresima impariamo a dare il giusto tempo alla preghiera, personale e comunitaria, che dà respiro alla nostra vita spirituale. Inoltre la preghiera non è un isolarsi dal mondo e dalle sue contraddizioni, come sul Tabor avrebbe voluto fare Pietro, ma l’orazione riconduce al cammino, all’azione. L’esistenza cristiana consiste in un continuo salire il monte dell’incontro con Dio, per poi ridiscendere portando l’amore e la forza che ne derivano, in modo da servire i nostri fratelli e sorelle con lo stesso amore di Dio. Cari fratelli e sorelle, questa Parola di Dio la sento in modo particolare rivolta a me, in questo momento della mia vita. Grazie, in preghiera siamo sempre vicini». Ha ringraziato Dio anche per il bel sole che in quel momento splendeva su Roma. Era da poco passato mezzogiorno.
• Quell’accenno «Dio mi chiede questo […] perché io possa continuare a servire la Chiesa […] in un modo più adatto alla mia età e alle mie forze» non potrebbe essere un’esortazione a scegliere un papa giovane, abbastanza forte, abbastanza deciso per sgombrare il terreno da scandali e lotte di potere?
Sì, potrebbe essere. In ogni caso è l’ultimo accenno al mare di fango in cui nuoterebbero troppi cardinali e i loro accoliti. Oh, sia chiaro che la Chiesa nega tutto.
• Sì?
Sì, è cominciata – e comprensibilmente – una sorta di controffensiva per smontare le ricostruzioni dei giornali sulla gomorra vaticana. Le rivelazioni, che noi non siamo in grado di giudicare, compaiono da giorni sui quotidiani inglesi “The Observer” e “The Guardian” e, da noi, su “Repubblica”. Il padre Federico Lombardi, portavoce vaticano, ha attaccato i media senza sfumature. «Non manca – ha detto – chi cerca di approfittare del momento di sorpresa e di disorientamento degli spiriti deboli per seminare confusione e gettare discredito sulla Chiesa e sul suo governo, ricorrendo a strumenti antichi, come la maldicenza, la disinformazione, talvolta la stessa calunnia, o esercitando pressioni inaccettabili per condizionare l’esercizio del dovere di voto da parte dell’uno o dell’altro membro del Collegio dei cardinali, ritenuto sgradito per una ragione o per l’altra». Il padre Lombardi ha anche ricordato le pressioni a cui furono sottoposti i conclavi di un tempo (stiamo parlando dell’Ottocento) per impedire a questo o a quel porporato di essere eletto. Ne abbiamo fatto cenno noi stessi qualche giorno fa.
• Queste maldicenze o calunnie riguarderebbero…?
La stampa inglese se la prende soprattutto col cardinale Mahony, arcivescovo emerito di Los Angeles, che a suo tempo avrebbe coperto le malefatte di 120 preti pedofili americani. E col cardinale O’Brien, che è stato denunciato da quattro sacerdoti (uno di questi ha abbandonato la Chiesa quando O’Brien è diventato vescovo) per «rapporti inappropriati». La campagna contro questi due chiede che non si presentino a Roma per essere riempiti dallo Spirito Santo e contribuire alla scelta del prossimo papa.
• I due che faranno?
Verranno, o forse sono già qui. E piuttosto platealmente. Proprio pochi giorni fa O’Brien, un cardinale altrimenti molto conservatore e critico contro l’omosessualità, ha attirato l’attenzione dei media spezzando una lancia in favore del matrimonio dei preti. E venerdì sera Mahony ha reso noto un suo tweet, che traduciamo: «Mancano ancora poche ore alla mia partenza per Roma. Cinguetterò spesso da Roma, ma non durante il conclave. Pregate!».