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 2013  febbraio 23 Sabato calendario

Grillo ha riempito la piazza San Giovanni di Roma, nonostante la pioggia e nonostante il fatto che si sia presentato solo alle nove di sera

Grillo ha riempito la piazza San Giovanni di Roma, nonostante la pioggia e nonostante il fatto che si sia presentato solo alle nove di sera. Ai tempi della Cgil o del Pci si sarebbe facilmente detto che al comizio conclusivo del leader del Movimento 5 Stelle erano accorse un milione di persone. Conoscendo quello spazio, azzardiamo una valutazione di 200-250 mila partecipanti, cioè un successo straordinario. Il comico ha esordito così: «Questo è un sogno. Siamo 800 mila in questa piazza...».

Grillo, con il suo eventuale boom, è diventato l’ossessione di tutti.
Gira voce che potrebbe arrivare prima del Pd e comunque di sicuro prima di Berlusconi, che Monti Casini e Fini resteranno a casa, eccetera. I calcoli sul Senato sono pazzeschi, le previsioni su come si governerà un quadro politico in cui il primo o il secondo gruppo parlamentare sarà formato da sconosciuti che non hanno nessun rapporto con le vecchie formazioni assomigliano agli esercizi degli aruspici romani sul volo degli uccelli o le interiora degli animali. Non posso rivelare i risultati dei sondaggi, che sono peraltro incertissimi (a un grande gruppo bancario è stato comunicato che la forbice del Movimento 5 Stelle sta tra il 20% e l’infinito). Forse può essere interessante questa classifica. Ieri il sito internet di un grande giornale aveva i seguenti titoli:

• Palco Grillo vietato alla stampa

• Berlusconi salta la piazza

• Moretti con Bersani

• Monti propone terapia d’urto

• La Cancellieri: votate tutti.
Il sito ha la bella abitudine di mettere in calce a ogni pezzo la dicitura «servizio consigliato da … utenti» dove al posto dei puntini di sospensione c’è un numero. Beh, la classifica alle 20.40 di ieri sera era questa: Grillo, consigliato da 8.736 utenti; Berlusconi, 591; Bersani, 1.095; Monti, 30 (ripeto: trenta); Cancellieri, 23. C’è poco da aggiungere.  

È vero che la situazione è talmente incerta che Luigi Gubitosi, il direttore generale della Rai, ha vietato instant ed exit poll?
Lo ha scritto sul suo sito Roberto D’Agostino, ma Antonio Marano, vicedirettore generale di Raiuno, ha smentito: «La Rai conferma che lunedì 25 febbraio, oltre alle proiezioni di Camera e Senato già comunicate a tutte le direzioni di testata dalle ore 16 circa, dalle 15 darà anche gli istant poll sia delle indiscrezioni politiche che delle regionali». Instant ed exit saranno costruiti con le interviste fuori dai seggi. Il guaio è che la gente si vergogna di dire che ha votato per Grillo o per Berlusconi. Lo ammettono tutti i sondaggisti.  

Cos’è questo «Palco Grillo vietato alla stampa»?
L’organizzazione del comizio di piazza San Giovanni ha reso noto che l’accredito per l’accesso al palco, dove si può lavorare seduti al coperto e stando molto vicini all’oratore in modo da capir bene quello che dice, era stato concesso solo ai giornalisti stranieri e a quelli di Sky. Gli italiani, fuori. I giornalisti italiani si sono arrabbiati parecchio, c’è stato anche qualche parapiglia e una tensione durata tre ore. Alla fine polizia e carabinieri hanno quasi intimato ai grillini di ammettere gli italiani e di non creare problemi di ordine pubblico. L’atteggiamento del Movimento 5 Stelle è stato in questo caso odioso. Grillo ha sempre sostenuto che i giornalisti italiani gli sono nemici, e che si ostinano a non capire quello che dice. I colleghi stranieri hanno solidarizzato con i nostri e Sarah Varetto, direttrice di SkyTg24 ha messo a disposizione il suo segnale a chiunque lo richiedesse. Il corrispondente di Le Monde, Philippe Ridet, ha sdrammatizzato: «Non è censura, ma una mossa elettorale. In Francia l’ha fatto anche Sarkozy. Oltretutto non c’è una stampa italiana cattiva e una stampa straniera buona: anche noi abbiamo scritto che Grillo è un demagogo. E poi tra qualche tempo avrà bisogno di voi giornalisti italiani, noi stranieri ce ne occupiamo solo in questa fase delle elezioni, tra due mesi saremo già passati ad altro».  

• Berlusconi?

Doveva chiudere a Napoli, ma ha avuto un guaio all’occhio e non s’è presentato. Il suo medico, Alberto Zangrillo, ha spiegato a quelli della Zanzara (il programma di Radio 24 con Cruciani e Parenzo) che, dopo una lunga congiuntivite, «ha sofferto del distacco posteriore del vitreo. Non si è risparmiato negli ultimi due mesi e alla fine la paghi. Deve tornare a fare una vita normale, ha dormito non più di due, tre ore per notte». Berlusconi, che sperava di occupare il centro della scena, è alla fine sparito dalla ribalta.  

• Monti, Bersani?
Monti ha chiuso a Firenze, al teatro della Pergola, tuonando contro il populismo. Idem Bersani, al teatro Ambra Jovinelli di Roma. Grillo è lo spauracchio di tutti.