Rassegna, 21 febbraio 2013
Turisti italiani aggrediti e rapinati a Malindi
• Nella notte tra martedì e mercoledì vicino Malindi, in Kenya, un gruppo di turisti italiani sono stati rapinati da sei banditi, incappucciati con passamontagna e maschere tribali e armati con pistole, machete, un martello. Il commando li ha poi chiusi a chiave in casa, e soltanto dopo l’intervento di un uomo della security locale, Gino De Nicola, abruzzese di 60 anni, colpito all’addome da alcuni colpi di postola, è stato caricato in ambulanza. Operato all’ospedale di Malindi, è fuori pericolo. [Longo, Sta]
• La banda è entrata in azione verso l’una e mezzo della notte. «Stavamo tornando a casa – racconta Alessandro Aiani, uno dei turisti rapinati – hanno aspettato che scendessimo dalla macchina e ci hanno aggrediti. Ci hanno buttati a terra e minacciati. Ci hanno portato via soldi e macchine fotografiche. Poi sono passati alle altre ville». In quella accanto è avvenuta la sparatoria. «È stato un incubo, sanguinava, volevamo portarlo in ospedale ma ci avevano chiusi dentro. Solo grazie all’intervento di una persona della security locale siamo riusciti a farlo portare in ospedale». Tra gli altri turisti rapinati anche John Hazizi, kenyota da 8 anni residente a Genziano, e Sara Gambucci, 25 anni, di Albano, sempre ai Castelli romani. [Longo, Sta]
• «Intanto precisiamo che non era Malindi. Conosco il luogo dell’agguato. È una zona isolata, in espansione, piena di cantieri. Per raggiungerla bisogna percorrere una lunga strada sterrata. È sicuramente un angolo di paradiso: spiagge bianchissime, natura incontaminata. Capisco la scelta dei turisti. Ma non c’è sicurezza, non c’è un posto di polizia. Prendere in affitto una casa in quel luogo è una follia. Io stesso non ci andrei mai di notte» (Flavio Briatore, che a Malindi ha una casa, un albergo e un resort). [Mastrogiacomo, Rep]