Sette, venerdì 15 febbraio 2013, 20 febbraio 2013
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Così comincia la fine della Seconda repubblica (articolo del 15/2/2013)
Sette, venerdì 15 febbraio 2013
Chiesa Chiesa Mario, nato a Milano il 12 dicembre 1944, ingegnere, presidente socialista del Pio Albergo Trivulzio, casa di riposo per anziani milanese, l’ambizione di diventare un giorno sindaco di Milano, il 17 febbraio 1992 fu arrestato nel suo ufficio mentre intascava una tangente di sette milioni di lire pagata dal titolare di una piccola impresa di pulizie.
Moglie «Archetipo del socialista rovinato dalla moglie, tale Laura Sala. Dopo il divorzio, lei andò da Di Pietro perché voleva un assegno di mantenimento più alto. Pare che il magistrato abbia voluto approfondire l’indagine. Ne è derivata un’inchiesta che ha molto indisposto Chiesa: dice che, pur di condannarlo, i magistrati abbiano ecceduto nella ricerca dei riscontri. In fondo, anche lui è un padre della Patria» (Pietrangelo Buttafuoco, “Dizionario dei nuovi italiani illustri e meschini”).
Magni Magni Luca, nato a Monza nel 1960, imprenditore nel ramo delle pulizie, vincitore di un appalto da 140 milioni per rifornire il Pio Albergo Trivulzio, ritenendo eccessive le richieste del presidente dell’istituto, Mario Chiesa (voleva il 10%), si decise a parlare col capitano dei carabinieri Roberto Zuliani e col pubblico ministero Antonio Di Pietro, i quali lo dotarono di una penna con telecamera e di 7 milioni di lire in banconote da cento tutte firmate.
Borsa Di Pietro, che appena entrato nella stanza di Chiesa, si mise a cercare altri 30 o 40 milioni nel gabinetto, lo fece smontare «ma trovò solo carta e pipì». Chiesa li aveva nascosti in una borsa, «una borsa di cui nessuno si accorse».
Levissima Sul conto italiano di Chiesa, circa 10 miliardi di lire. Su quelli svizzeri, ribattezzati “Levissima” e “Fiuggi”, 800 milioni.
Minerale «L’acqua minerale è finita» (Di Pietro a Chiesa nel corso dell’interrogatorio).
Mariuolo Dopo che Craxi lo definì «un mariuolo», Chiesa cominciò a collaborare con i magistrati chiamando in causa i vertici non solo del suo partito. Dopo solo cinque mesi gli indagati erano 73 dei quali 61 in carcere o agli arresti domiciliari: 27 gli imprenditori e i funzionari pubblici, 47 i politici (17 Psi, 15 Dc, 8 Pds, 2 Pri, 1 Psi).
Condanna Condannato a 5 anni e 4 mesi. «Due me li hanno condonati perché c’era una legge che l’imponeva. Quarantacinque giorni li ho fatti a San Vittore, sette mesi agli arresti domiciliari, il resto in affidamento ai servizi sociali».
Positive «Ho commesso degli errori, ma ho fatto anche cose molto positive. Sono il presidente più rimpianto del Pio Albergo Trivulzio: quando arrivai io, nel 1986, i vecchi stavano in cameroni degni di un lager. Con me il Pat è diventato una struttura moderna, efficiente, pulita. Se devo fare un bilancio, credo di essere in credito con la società. Anche perché per le mie colpe ho pagato» (Mario Chiesa),
Numeri L’inchiesta del pool Mani Pulite (Antonio Di Pietro, Piercamillo Davigo, Gherardo Colombo, Gerardo D’Ambrosio guidati dal procuratore capo Francesco Saverio Borrelli) ha prodotto 3.175 richieste di rinvio a giudizio, di cui 1.095 condanne passate in giudicato (compresi i patteggiamenti). Fra il 1992 e il 1993 sono stati oltre 60 gli uffici o le abitazioni di parlamentari perquisiti. Fra le centinaia di giunte colpite e cadute, si ricorda quella della Regione Abruzzo, col presidente e tutti gli assessori arrestati in blocco (poi assolti qualche anno dopo). Tra suicidi e morti naturali causate dalle disavventure giudiziarie persero la vita in 33. Tra gli altri Raul Gardini, Gabriele Cagliari, Luigi Lombardini, ecc.
Costi Secondo l’economista Mario Deaglio il giro delle tangenti generava ogni anno 10.000 miliardi di lire di costi per i cittadini, un indebitamento pubblico fra i 150 e i 250.000 miliardi di lire; 15/25.000 miliardi di interessi annui sul debito.
Chiesa Chiesa Mario, nato a Milano il 12 dicembre 1944, ingegnere, presidente socialista del Pio Albergo Trivulzio, casa di riposo per anziani milanese, l’ambizione di diventare un giorno sindaco di Milano, il 17 febbraio 1992 fu arrestato nel suo ufficio mentre intascava una tangente di sette milioni di lire pagata dal titolare di una piccola impresa di pulizie.
Moglie «Archetipo del socialista rovinato dalla moglie, tale Laura Sala. Dopo il divorzio, lei andò da Di Pietro perché voleva un assegno di mantenimento più alto. Pare che il magistrato abbia voluto approfondire l’indagine. Ne è derivata un’inchiesta che ha molto indisposto Chiesa: dice che, pur di condannarlo, i magistrati abbiano ecceduto nella ricerca dei riscontri. In fondo, anche lui è un padre della Patria» (Pietrangelo Buttafuoco, “Dizionario dei nuovi italiani illustri e meschini”).
Magni Magni Luca, nato a Monza nel 1960, imprenditore nel ramo delle pulizie, vincitore di un appalto da 140 milioni per rifornire il Pio Albergo Trivulzio, ritenendo eccessive le richieste del presidente dell’istituto, Mario Chiesa (voleva il 10%), si decise a parlare col capitano dei carabinieri Roberto Zuliani e col pubblico ministero Antonio Di Pietro, i quali lo dotarono di una penna con telecamera e di 7 milioni di lire in banconote da cento tutte firmate.
Borsa Di Pietro, che appena entrato nella stanza di Chiesa, si mise a cercare altri 30 o 40 milioni nel gabinetto, lo fece smontare «ma trovò solo carta e pipì». Chiesa li aveva nascosti in una borsa, «una borsa di cui nessuno si accorse».
Levissima Sul conto italiano di Chiesa, circa 10 miliardi di lire. Su quelli svizzeri, ribattezzati “Levissima” e “Fiuggi”, 800 milioni.
Minerale «L’acqua minerale è finita» (Di Pietro a Chiesa nel corso dell’interrogatorio).
Mariuolo Dopo che Craxi lo definì «un mariuolo», Chiesa cominciò a collaborare con i magistrati chiamando in causa i vertici non solo del suo partito. Dopo solo cinque mesi gli indagati erano 73 dei quali 61 in carcere o agli arresti domiciliari: 27 gli imprenditori e i funzionari pubblici, 47 i politici (17 Psi, 15 Dc, 8 Pds, 2 Pri, 1 Psi).
Condanna Condannato a 5 anni e 4 mesi. «Due me li hanno condonati perché c’era una legge che l’imponeva. Quarantacinque giorni li ho fatti a San Vittore, sette mesi agli arresti domiciliari, il resto in affidamento ai servizi sociali».
Positive «Ho commesso degli errori, ma ho fatto anche cose molto positive. Sono il presidente più rimpianto del Pio Albergo Trivulzio: quando arrivai io, nel 1986, i vecchi stavano in cameroni degni di un lager. Con me il Pat è diventato una struttura moderna, efficiente, pulita. Se devo fare un bilancio, credo di essere in credito con la società. Anche perché per le mie colpe ho pagato» (Mario Chiesa),
Numeri L’inchiesta del pool Mani Pulite (Antonio Di Pietro, Piercamillo Davigo, Gherardo Colombo, Gerardo D’Ambrosio guidati dal procuratore capo Francesco Saverio Borrelli) ha prodotto 3.175 richieste di rinvio a giudizio, di cui 1.095 condanne passate in giudicato (compresi i patteggiamenti). Fra il 1992 e il 1993 sono stati oltre 60 gli uffici o le abitazioni di parlamentari perquisiti. Fra le centinaia di giunte colpite e cadute, si ricorda quella della Regione Abruzzo, col presidente e tutti gli assessori arrestati in blocco (poi assolti qualche anno dopo). Tra suicidi e morti naturali causate dalle disavventure giudiziarie persero la vita in 33. Tra gli altri Raul Gardini, Gabriele Cagliari, Luigi Lombardini, ecc.
Costi Secondo l’economista Mario Deaglio il giro delle tangenti generava ogni anno 10.000 miliardi di lire di costi per i cittadini, un indebitamento pubblico fra i 150 e i 250.000 miliardi di lire; 15/25.000 miliardi di interessi annui sul debito.
Lucrezia Dell’Arti