Sette, venerdì 8 febbraio 2013, 20 febbraio 2013
Tags : Marco Pantani
A San Valentino muore il ciclista con le sue rose (articolo del 8/2/2013)
Sette, venerdì 8 febbraio 2013
Pagella «Situazione di partenza incerta, nonostante l’intelligenza vivace alla quale si contrappone un temperamento nervoso e irrequieto. Troppo vivace, molto aggressivo, irrimediabilmente negligente e disordinato. Nella vita coi compagni vuole essere sempre all’avanguardia e non ammette la sconfitta» (dalla pagella di seconda elementare di Marco Pantani).
Morte Marco Pantani, di anni 34, detto “Il Pirata”, ex-campione di ciclismo (1 giro e 1 Tour vinti nello stesso anno, il 1998), aveva lasciato lo sport per questioni di doping e da tre anni s’era messo a sniffare cocaina, era depresso e sfiduciato. Arrivato il 9 febbraio alle 12 senza bagaglio all’Hotel Residence Le Rose di Rimini, stanza D5, uno dei sei monolocali “Mimosa” dell’albergo, salottino, angolo cottura, letto soppalcato, tv color e telefono diretto (55 euro a notte), aveva chiuso le tre finestre, acceso l’aria condizionata al massimo e per quattro giorni era uscito dall’appartamento solo per fare colazione. Trovato cadavere nella sua stanza alle 21.30 del 14 febbraio, indosso solo un paio di jeans, la faccia a terra tra il divano e i quindici gradini di una scala a chiocciola che conduce al letto matrimoniale, morto dalle 5 del pomeriggio dopo aver rotto due sedie e rovesciato del caffè. Il 14 febbraio 2004, alle 5 del pomeriggio, Hotel Residence Le Rose, viale Regina Elena 46, Rimini.
Farmaci Sul tavolo, poco distante dal cadavere, tre bottigliette di farmaci e della cocaina. I farmaci: Control, Flunox e Surmontil, i primi due tranquillanti, il terzo un antidepressivo.
Autopsia Secondo l’autopsia Pantani è morto per edema polmonare e cerebrale provocato da un’overdose di cocaina. Probabilmente è svenuto da posizione eretta ed è morto dopo pochi attimi.
Vita Figlio di Ferdinando detto Paolo, idraulico, e di Tonina, proprietaria di un chiosco di birra, piadine e Sangiovese a Cesenatico, una sorella, Paola, fino ai dodici anni ala destra nella squadra di calcio dei bambini di Cesenatico, decide poi d’iscriversi al gruppo cicloturistico del paese. Prima vittoria a 14 anni, a Case di Castagnole, categoria esordienti. Professionista a 22 anni, secondo i suoi allenatori era «nato per le corse a tappe» per via delle sue doti di recupero in salita («eccezionali») e del suo carattere forte, «mai un problema, ragazzo d’oro, ascoltava, assorbiva e decideva in solitudine. Aveva sempre idee chiarissime».
Salita «In salita corro per abbreviare l’agonia»
Contratto Il giovane Pantani, da poco professionista, fece riscrivere a Davide Boifava il suo primo contratto con la Carrera Tassoni perché non conteneva nessuna clausola che prevedesse una sua vittoria al Giro o al Tour.
Spaghetti Pantani, solito mangiare un piatto di spaghetti al miele o con la marmellata prima delle gare, mandando giù i bocconi lentissimo «per assimilare pian piano».
Elt «A ne so se uì serà un elt dé» (Non so se ci sarà un altro giorno, Pantani a due riminesi incontrati sul pianerottolo del residence la sera prima di morire).
Frasi «Colori, uno su tutti rosa arancio come contenta. Le rose sono rosa e la rosa rossa è la più contata. Con tutti Marte e Venere segnano per sentire» (Frasi scritte da Pantani poco prima di morire sulla carta intestata del residence).
Rosa Pantani, che al Giro del 1999 è maglia rosa a due tappe dalla fine, ma viene espulso la mattina di sabato 5 giugno dopo un controllo a sorpresa sul suo sangue per il valore dell’ematocrito troppo alto (52,5 su un massimo di 50).
Leggenda Secondo alcuni il controllo antidoping e la conseguente espulsione di Pantani provocarono notevoli vincite al cicloscommesse della Snai. In particolare un russo puntò un miliardo su Gotti. Il compagno Marco Velo ricorda una telefonata premonitrice la sera prima del fattaccio. E Renato Vallanzasca il 4 giugno raccolse la confidenza di un compagno di galera che gli disse: «Ascolta me: scommetti tutto su Gotti che Pantani domani lo segano».
Pagella «Situazione di partenza incerta, nonostante l’intelligenza vivace alla quale si contrappone un temperamento nervoso e irrequieto. Troppo vivace, molto aggressivo, irrimediabilmente negligente e disordinato. Nella vita coi compagni vuole essere sempre all’avanguardia e non ammette la sconfitta» (dalla pagella di seconda elementare di Marco Pantani).
Morte Marco Pantani, di anni 34, detto “Il Pirata”, ex-campione di ciclismo (1 giro e 1 Tour vinti nello stesso anno, il 1998), aveva lasciato lo sport per questioni di doping e da tre anni s’era messo a sniffare cocaina, era depresso e sfiduciato. Arrivato il 9 febbraio alle 12 senza bagaglio all’Hotel Residence Le Rose di Rimini, stanza D5, uno dei sei monolocali “Mimosa” dell’albergo, salottino, angolo cottura, letto soppalcato, tv color e telefono diretto (55 euro a notte), aveva chiuso le tre finestre, acceso l’aria condizionata al massimo e per quattro giorni era uscito dall’appartamento solo per fare colazione. Trovato cadavere nella sua stanza alle 21.30 del 14 febbraio, indosso solo un paio di jeans, la faccia a terra tra il divano e i quindici gradini di una scala a chiocciola che conduce al letto matrimoniale, morto dalle 5 del pomeriggio dopo aver rotto due sedie e rovesciato del caffè. Il 14 febbraio 2004, alle 5 del pomeriggio, Hotel Residence Le Rose, viale Regina Elena 46, Rimini.
Farmaci Sul tavolo, poco distante dal cadavere, tre bottigliette di farmaci e della cocaina. I farmaci: Control, Flunox e Surmontil, i primi due tranquillanti, il terzo un antidepressivo.
Autopsia Secondo l’autopsia Pantani è morto per edema polmonare e cerebrale provocato da un’overdose di cocaina. Probabilmente è svenuto da posizione eretta ed è morto dopo pochi attimi.
Vita Figlio di Ferdinando detto Paolo, idraulico, e di Tonina, proprietaria di un chiosco di birra, piadine e Sangiovese a Cesenatico, una sorella, Paola, fino ai dodici anni ala destra nella squadra di calcio dei bambini di Cesenatico, decide poi d’iscriversi al gruppo cicloturistico del paese. Prima vittoria a 14 anni, a Case di Castagnole, categoria esordienti. Professionista a 22 anni, secondo i suoi allenatori era «nato per le corse a tappe» per via delle sue doti di recupero in salita («eccezionali») e del suo carattere forte, «mai un problema, ragazzo d’oro, ascoltava, assorbiva e decideva in solitudine. Aveva sempre idee chiarissime».
Salita «In salita corro per abbreviare l’agonia»
Contratto Il giovane Pantani, da poco professionista, fece riscrivere a Davide Boifava il suo primo contratto con la Carrera Tassoni perché non conteneva nessuna clausola che prevedesse una sua vittoria al Giro o al Tour.
Spaghetti Pantani, solito mangiare un piatto di spaghetti al miele o con la marmellata prima delle gare, mandando giù i bocconi lentissimo «per assimilare pian piano».
Elt «A ne so se uì serà un elt dé» (Non so se ci sarà un altro giorno, Pantani a due riminesi incontrati sul pianerottolo del residence la sera prima di morire).
Frasi «Colori, uno su tutti rosa arancio come contenta. Le rose sono rosa e la rosa rossa è la più contata. Con tutti Marte e Venere segnano per sentire» (Frasi scritte da Pantani poco prima di morire sulla carta intestata del residence).
Rosa Pantani, che al Giro del 1999 è maglia rosa a due tappe dalla fine, ma viene espulso la mattina di sabato 5 giugno dopo un controllo a sorpresa sul suo sangue per il valore dell’ematocrito troppo alto (52,5 su un massimo di 50).
Leggenda Secondo alcuni il controllo antidoping e la conseguente espulsione di Pantani provocarono notevoli vincite al cicloscommesse della Snai. In particolare un russo puntò un miliardo su Gotti. Il compagno Marco Velo ricorda una telefonata premonitrice la sera prima del fattaccio. E Renato Vallanzasca il 4 giugno raccolse la confidenza di un compagno di galera che gli disse: «Ascolta me: scommetti tutto su Gotti che Pantani domani lo segano».
Lucrezia Dell’Arti