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 2013  febbraio 20 Mercoledì calendario

Le lettere di Berlusconi sull’Imu • La finta laurea di Giannino • Lo scontro Berlusconi-Bersani su La7 • La7 ha perso nel 2012 oltre 100 milioni di euro • Vanno male anche le altre tv • Kate «duchessa di plastica» • Le rotte degli italiani in fuga raccontate dalle mail

 

Lettere 1 Berlusconi ha inviato agli italiani 9 milioni di lettere che annunciano la restituzione dell’Imu se vincerà. Sulla busta le scritte «Avviso importante» e «Restituzione Imu 2012», la grafica che imita quella della corrispondenza ufficiale, il Cavaliere si rivolge ai suoi interlocutori usando il nome di battesimo («Gentile Laura...», c’è scritto per esempio in una missiva inviata ad Assisi) e parla come se lui ricoprisse una carica di governo: «Gentile Laura..., l’Amministrazione finanziaria Le invierà una lettera firmata dal nuovo ministro dell’Economia e Sviluppo (cioè il sottoscritto): per la prima volta, ricevendo una lettera dell’Amministrazione finanziaria, Lei non avrà nulla da temere, ma potrà finalmente sorridere perché le porterà a casa una buona notizia... il suo diritto a ricevere il rimborso e l’ammontare che Le spetta». Indicate anche le istruzioni per chiedere il rimborso dell’Imu: «La restituzione avverrà a sua scelta: 1) Attraverso un bonifico sul suo conto corrente; 2) Oppure, in particolare per i pensionati o per chi preferirà questa modalità, in contanti attraverso gli sportelli delle Poste». Costo dell’operazione: un milione di euro. (Dino Martirano, Cds)

Lettere 2 Bersani, dando a Berlusconi dell’«imbroglione», l’ha paragonato per le lettere sull’Imu ad Achille Lauro che a Napoli «portava i pacchi di pasta» agli elettori (ibidem).

Laurea Oscar Giannino, il giornalista che fondò il partito della meritocrazia e della trasparenza, dopo aver ammesso che le sue credenziali accademiche sono una bugia - non ha conseguito alcun master alla Chicago Booth School of Business, non è laureato in Economia e nemmeno in Giurisprudenza, in tasca ha un diploma di scuola superiore e nulla più - ha chiesto scusa in lacrime dicendosi pronto alle dimissioni: «Ho commesso un gravissimo errore. È stato un clamoroso autogol, che crea un vantaggio a Berlusconi e a Bersani. Chiedo scusa a tutti... Sono disposto a sparire nel nulla». (Monica Guerzoni, Cds)

La7 1 «A quattro giorni dalle elezioni la politica incrocia le sciabole sulla decisione di Telecom di vendere La7 a Urbano Cairo. Il sospetto è che l’editore torinese, pubblicitario di scuola Publitalia e già assistente del Cavaliere - sia la longa manus di Berlusconi. [...]Il caso politico lo apre Pier Luigi Bersani che in mattinata dice: “Siamo in una settimana cruciale e tendo a ragionare come se già fossi al governo; per questo mi preoccupo che le decisioni vengano prese senza conflitti di interesse, senza costruire in modo diretto o indiretto posizioni dominanti”. Il leader del centrosinistra evoca “una lettura dell’Antitrust” sull’operazione: “Non so se Cairo sia collegato a Mediaset, ma ci sono delle autorità che si occupano di queste cose”. [...] La reazione di Berlusconi è veemente: “Su La7 Bersani ha fatto un avvertimento mafioso, ha detto: Aspettate a vendere perché se sarò al governo interverrò a fare non so cosa a Mediaset per cui La7 varrà di più”. Controreplica Bersani, che con un certo stupore sottolinea “di non avere mai nominato Berlusconi, non si può dire niente che si offende, le regole gli fanno proprio venire l’orticaria”» (Alberto D’Argenio, Rep).

La7 2 Telecom Italia vuole chiudere la trattativa con Cairo su La7 – che nel 2012 ha perso oltre 100 milioni di euro - nel giro di un paio settimane. (Federico De Rosa, Cds)

Tv Non solo La7 non va, è la televisione che, minacciata dalla crisi e da Internet, mostra la corda. La Rai ha chiuso il 2012 con una perdita di 200 milioni di euro (già messo in preventivo un bilancio in rosso anche per il 2013, quando andranno a riposo circa 600 dipendenti). Mediaset dopo aver chiuso il terzo trimestre dello scorso anno con la prima perdita operativa della propria storia, uscirà dal 2012 in rosso. Sky, che a dicembre 2011 festeggiò il cliente numero 5 milioni, oggi è a quota 4,83 milioni di clienti (nell’ultimo trimestre il gruppo di Murdoch ha perso in Italia quasi 15 milioni di euro). (Stefano Righi, Cds)

Pubblicità Il mercato della pubblicità televisiva, in contrazione del 15 per cento (in Rai la flessione è stata più ampia, -21 per cento). (ibidem)

Kate In Inghilterra, tutti contro la scrittrice inglese Hilary Mantel, per due volte premiata col Man Booker Prize, il più prestigioso dei riconoscimenti letterari britannici, perché ha osato attaccare Kate definendola una «bambola snodata col sorriso di plastica», «un manichino in vetrina», una signora «senza personalità», una donna «con un corpo dolorosamente sottile», una Barbie «costruita e disegnata a tavolino» a uso e consumo della famiglia reale ansiosa di trovare e diffondere l’icona di una ragazza devota alla famiglia e alla regina, l’esatto contrario dell’indimenticata Lady Diana, principessa del popolo. «I tabloid, dal Daily Mail al Sun, che si spacciano per irriverenti hanno aperto il fuoco in una gara a chi s’indigna di più. Il giornalismo popolare inglese ha tolto la maschera: altro che libertà di critica, chi tocca Kate è un traditore da mettere al bando o quasi. E così la questione è diventata un affare di Stato. Già perché David Cameron, che è in India a firmare ricchi contratti commerciali, ha trovato il tempo di dire la sua alla Bbc. Kate una Barbie? Mai sia. L’intervento di Hilary Mantel è “stato maldestro”. La duchessa di Cambridge “è brillante, è attraente, è una fantastica ambasciatrice del Regno Unito”». (Fabio Cavalera, Cds)

Migranti Studiando gli spostamenti geografici di oltre 100 milioni di utilizzatori Yahoo nel mondo (garantendone ovviamente l’anonimato), un gruppo di ricercatori ha tracciato una mappa delle migrazioni internazionali per il periodo 2011-2012, sulla base di chi ha passato oltre tre mesi in un Paese diverso da quello di residenza. Stando allo studio, gli Usa dominano le destinazioni globali dei migranti, essendo la meta preferita per 58 nazionalità sulle 132 esaminate (il 44%). Seguono, nella classifica, Gran Bretagna, Francia, India e Australia. Non solo. La ricerca ha scoperto l’apertura di corridoi di migrazione prima sconosciuti, come quello tra Cuba e Venezuela, e la nascita di nuovi “hub” dell’immigrazione in Asia (Cina e India). Quanto all’Italia, le destinazioni più gettonate per chi lascia il nostro Paese (lavoratori e studenti) sono nell’ordine: Gran Bretagna, Spagna, Germania, Usa, Francia, Romania, Brasile, Svizzera e Australia. Tra le novità, la maggiore è senz’altro la presenza in classifica della Romania, dove vanno soprattutto gli studenti che si iscrivono alle università di medicina e odontoiatria dopo aver fallito i test di ingresso nelle facoltà italiane, e gli imprenditori che vogliono investire in un Paese emergente e con un Pil in lieve crescita, ma in cui tutto è ancora da fare e costruire, a partire dalle infrastrutture (Vladimiro Polchi, Rep).

(a cura di Roberta Mercuri)