Rassegna, 18 febbraio 2013
In 100 mila per il penultimo Angelus di Benedetto XVI
• All’Angelus, davanti a centomila persone in Piazza San Pietro, Benedetto XVI ha invocato Maria «nell’ora della prova. Nei momenti decisivi della vita e in ogni momento siamo di fronte a un bivio: vogliamo seguire l’io o Dio?». È tornato a dire che chi fa parte della Chiesa deve «rinnovarsi nello spirito», rinnegare «orgoglio ed egoismo», respingere le tentazioni diaboliche subite da Gesù nel deserto che hanno il loro «nucleo» nello «strumentalizzare Dio per i propri fini» preferendogli «il successo, i beni materiali, il potere», bisogna insomma scegliere tra l’«interesse individuale» e «il vero Bene». [Vecchi, Cds]
• Cazzullo del Cds ieri è andato in piazza San Pietro e poi ha raccontato: «Il sindaco Alemanno è lì in prima fila con fascia tricolore e gonfalone, ma già si discetta di “zone rosse”, chiusure, transenne e questua allo Stato (anche nel 2005 il Comune batté cassa ma non ottenne un euro e i romani se la cavarono benissimo da soli, in circostanze oggettivamente più complesse). La folla è pigiata dietro cancelli bassi che i rari poliziotti in servizio rifiutano di aprire; per sottrarre alla calca una signora che si sente male i vicini devono issarla di peso. C’è lo striscione di sostegno di Cl, quello dei neocatecumenali, quello di Militia Christi, quasi un rimprovero: “Tu es Petrus. Rimani!”. Grandi immagini di Padre Pio con le stimmate. Mario Segni con la moglie (nel 2005 a vedere se la fumata post conclave fosse bianca o nera veniva Antonio Fazio, governatore della Banca d’Italia, all’epoca carica a vita). Fedeli sui tetti, altri raccomandatissimi sul colonnato. Silenzio di attesa, rotto dalle strida dei gabbiani e dal brusio di chi prega e di chi la sera prima ha visto il festival e ora aspettando il Papa accenna L’essenziale di Mengoni».