La Gazzetta dello Sport, 18 febbraio 2013
Ieri sera, a Che tempo che fa, Fabio Fazio s’è seduto sulla poltrona degli ospiti, ha lasciato il suo posto di conduttore a Massimo Gramellini e s’è fatto intervistare su Sanremo
Ieri sera, a Che tempo che fa, Fabio Fazio s’è seduto sulla poltrona degli ospiti, ha lasciato il suo posto di conduttore a Massimo Gramellini e s’è fatto intervistare su Sanremo. Prima frase: «Come può esserci un talento così gigante in uno spazio così piccolo?» e parlava naturalmente di Luciana Littizzetto, apparsa subito dopo in un bel verde lungo che non ha potuto indossare al Festival e piuttosto seria nella parte dell’intervistata. Il Direttore, cogliendo lo spirito del momento, vuole che raccontiamo, nel nostro spazio modesto, il caso di questa signora vincitrice assoluta e autentica del Festival di Sanremo. Ci accingiamo all’opera, ma avvertiamo che una delle domande possibili è però la seguente: dove sarebbe Luciana senza Fabio? Per l’ennesima volta, Fazio s’è infatti dimostrato un fuoriclasse non solo della tv ma anche del concetto che sta dietro alle sue opere (sarà ora di considerare “opere” anche i programmi tv), e cioè la messa in scena di un popolare-non-volgare, la pretesa che ciò che piace a molti possa addirittura essere bello, formule che oggi fanno alzare il sopracciglio a quasi tutti i Colti, ma che agli antichi sarebbero apparse ovvie. Eschilo, Sofocle, Euripide, Shakespeare mettevano in scena commedie, tragedie e drammi davanti a un pubblico di contadini. Fazio si porta dietro la Littizzetto dall’epoca di Quelli che il calcio e con un duro lavoro di anni ne ha fatto la sua partner, dando vita a una coppia che a tutti adesso fa venire in mente Sandra e Raimondo. Coppie come se ne vedono assai di rado, dove non è certissimo chi sia il comico e chi la spalla, dove l’affiatamento si gioca sul contrasto, sulla baruffa, sull’insulto e sottintende, almeno in questo caso, complicità e affetto (non è sempre vero però: Franco e Ciccio nella vita si detestavano).
• Dunque, Luciana.
Farà 50 anni l’anno prossimo, a ottobre. È alta uno e 58. Ha ricordato nel corso di questo Festival, per via dei trampoli su cui è andata in giro, che porta il 33 e ½ di piede e le scarpe, troppe volte, è costretta a farsele su misura. È una donna colta: laurea in Lettere con tesi su La mitologia della notte della luna nel melodramma romantico dell’Ottocento
, diploma in pianoforte al Conservatorio. Ha anche insegnato pianoforte alle medie, come ha ricordato lei stessa quando al Festival s’è presentata a suonare Chopin la ventenne Leonora Armellini (vicino a Leonora ha agitato le mani per dire: dimenticatevi la storia tra me e il pianoforte, me ne vergogno quasi). All’inizio ci sono stati Avanzi
, Cielito lindo
, Ciro
, Mai dire gol
con la Gialappa’s. Poi è arrivato Fazio.
• Si capiva già allora che era una fuoriclasse o no?
Chi ha l’occhio lungo l’ha capito presto. Fazio ha l’occhio lungo. Luciana ha innanzi tutto la dote che non può mancare a nessun attore e meno che mai a un comico: il senso del tempo, perché qualunque battuta, detta un istante troppo presto o un istante troppo tardi, non funziona. Aggiunga la capacità di sorprendere, senza la quale non si dà né il comico né l’artista. Poi c’è l’intelligenza e una cultura non comune. E infine un’evidente, personale, autentico senso di inadeguatezza, che potremmo chiamare più semplicemente “modestia”. Gli artisti, dentro di sé, sanno sempre quanto valgono, ma hanno anche – devono avere – una forte coscienza del proprio limite. Se non percepiscono questo limite, non lavorano per superarlo, e se non lavorano per superarlo è impossibile che crescano. Senta questa confessione: «Ho fatto tutta la mia bella gavetta senza sconti. Non avevo nessuna carta vincente, arrivo da Torino e di Torino, si può dire?, chissenefrega. I miei facevano i lattai, non ho avuto fidanzati importanti, non sono bellissima. È stata dura. All’inizio non sei niente di tutto quello che c’è in giro. Sei un Ufo. A me è sempre piaciuta tantissimo Bice Valori. Franca Valeri ha un’energia pazzesca. E poi mi piace Sandra Mondaini».
• Quindi il paragone con Sandra e Raimondo è azzeccato. Anche Gramellini gliel’ha fatto ieri sera in trasmissione.
I due hanno risposto all’unisono: «Magari!». Fabio ha sempre detto che il suo idolo è Mike Bongiorno.
• L’antiberlusconismo alla fine non è controproducente?
Scusi, ma come fa un comico a non sfottere Berlusconi? È un tale soggetto straordinario! Le cito dal libro Rivergination: «Quello che mi turba è che al 20° posto nella classifica dei 50 maschi più fighi c’è Silvio Berlusconi. Allora perché nelle prime 50 donne gnocche del mondo non ci sono io? Sono alta come lui, porto i tacchi alti, mi metto il fondotinta, mi tingo i capelli e c’ho pure tre tivvù, in camera, in cucina e in salotto». Piuttosto: in questo Festival, la Littizzetto – dopo gli arrivi in carrozza, i vestitini azzurri alla Caselli, l’abito da farfalla allusivo di Belen e tutto il resto – ha offerto anche una misura di discorso serio nel momento dedicato alla violenza sulle donne con un uso sapiente della parolaccia. Una volta ha raccontato che all’inizio della carriera la misero a fare un numero con i Cavalli Marci e quelli le dissero: «Noi siamo dieci uomini e non abbiamo mai avuto bisogno di una donna». Lei, rimasta sola, si mise a piangere.
• Secondo me è torinista.
No, il torinista ieri sera era Gramellini (Fazio è sampdoriano). Luciana è juventina sfegatata. Ed è pure amica di Del Piero.