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 1958  gennaio 30 Giovedì calendario

Le braccia di Modugno

• Massimo Scaglione, assistente di studio per le riprese televisive, racconta di quella volta che, durante le prove, le braccia di Modugno, spalancate nel ritornello, davano problemi con le inquadrature: «A differenza degli altri interpreti, che se ne stavano sempre composti, lui era tutto uno slancio. Nel ritornello, poi, muoveva di continuo le braccia verso l’alto. Chi dirigeva le riprese era Vittorio Brignole, un regista napoletano già di una certa età che sopportava a malapena il genere melodico e probabilmente detestava la musica leggera. Il suo atteggiamento nei confronti dell’irruenza di Modugno fu di palese contrarietà. Per di più non era mai pronto a seguire con l’inquadratura il movimento delle braccia. Dopo un paio di tentativi andati a vuoto, anziché allargare l’inquadratura, mi gridò nelle cuffie: “Scagliò, vada a dire a quel signore di non muovere le braccia, altrimenti escono dallo schermo”. Con l’interfono, per evitare una figuraccia, cercai di traccheggiare: “Modugno ha uno stile profondamento diverso da quello degli altri, non possiamo impedirgli di muoversi come vuole”, gli spiegai invano. (…) Mi tolsi le cuffie e, con l’aria di uno pronto per il martirio, mi avvicinai al cantante che in quel momento si trovava sul palcoscenico davanti al microfono. Con un filo di voce e il tono di chi si scusa per quello che sta per dire, gli sussurrai: “Guardi che il regista vorrebbe che lei stesse un po’ più fermo”. Mentre Modugno mi guardava, probabilmente senza capire del tutto la sciocchezza che ero stato costretto a riferirgli, dalla platea si levarono delle risate. In ogni caso non insistetti, temendo di venire mandato a quel paese. Nella prima serata, al termine dell’esecuzione, dalla platea si levarono applausi a non finire». [Ternavasio 2004]