13 febbraio 2013
Tags : Elisa Cusma
Biografia di Elisa Cusma
CUSMA Elisa Bologna 24 luglio 1981. Mezzofondista. Medaglia di bronzo sugli 800 metri agli Europei indoor del 2009. Primatista italiana indoor sulla stessa distanza (1’59”25 a Stoccolma il 15 febbraio 2009) • «(...) ”Come tutti ho passato un’età in cui non sapevo che volevo diventare. Ho iniziato presto con l’atletica, a 12 anni, però si faceva troppa fatica e io dovevo lavorare. Ho smesso e ho ripreso seriamente (...) a 22 anni. In mezzo è stato un periodo un po’ strano. Ho lavorato come cameriera in un ristorante di Piumazzo, in provincia di Modena. Stavo là fino a tarda notte e speravo solo di non fare quello per tutta la vita. Nel tempo libero pensavo solo a divertirmi”. Serviva ai tavoli e nel frattempo ha tirato su sua sorella (...) non proprio un’adolescenza spensierata. ”Di essere una madre per mia sorella sono contenta e per il resto... è andata bene. Un pomeriggio ho guardato una gara di atletica in tv e ho chiamato il mio vecchio allenatore. Gli ho detto: voglio riprovare (...) Non mi ha creduta. Mi conosceva come una che si stufava in fretta, che non reggeva i carichi. Ho insistito e mesi dopo mi ha risposto: va bene. Claudio Guizzardi è ancora oggi il mio tecnico, è uno di famiglia, un secondo papà”. Il padre vero è stato campione europeo di boxe nel 1983, ”il Rocky di Bologna” (...) ”(...) mi ha trasmesso la passione ma io sono molto calma rispetto a lui. Forse dovrei somigliargli di più (...) Detesto il pugilato, del resto nemmeno lui mi guarda molto: si emoziona e chiude gli occhi. (...)” [...] Quando si è innamorata degli 800 metri? ”Mai. Non mi piacciono. Sono duri, faticosi, ti spaccano. Eppure non ho mai provato nulla di più esaltante. Ogni volta che finisci è come aver superato una difficoltà, essere andate avanti. Quando vedi che ti sei migliorato è la felicità (...) Rispetto chi vince, riconosco la bravura di chi fa tempi straordinari come oggi succede a Pamela Jelimo, però non guardo molto agli altri. Non so quasi nulla sui campioni del passato, non guardo le gare. Le mie giornate sono già piene così (...) Mi nutro di roba tosta, i film dell’orrore per esempio. (...)» (Giulia Zonca, ”La Stampa” 21/2/2009) • Caporalmaggiore dei Bersaglieri.