13 febbraio 2013
Tags : Alberto Crespi
Biografia di Alberto Crespi
• 1923. Giurista. • Nel 2010 scrisse una lettera al cardinale Dionigi Tettamanzi per contestare la gestione dell’Istituto Toniolo «cassaforte culturale, oltre che economica, dell’Università Cattolica»: «Fra le altre cose, si fa riferimento ad un presunto finanziamento di 8 milioni di euro che sarebbe andato perduto, alla presunta incompatibilità del vicepresidente del Toniolo, Roberto Mazzotta, che si occupa di fund raising per la Bocconi, al fatto che logiche interne di potere avrebbero stoppato la nomina nel Toniolo del giurista Giovanni Maria Flick» (Elisabetta Soglio) [Cds 3/2/2010].
• «(...) Per 27 anni professore di Diritto penale e Procedura penale all’Università Cattolica e, poi, di Penale commerciale alla Statale, maestro di una schiera di penalisti (da Giovanni Maria Flick a Mario Romano a Marco De Luca), superavvocato di Cuccia e Mediobanca, di Carlo De Benedetti nel caso Ambrosiano, dei Bonomi e della Montedison, ai tempi di Schimberni e Gardini (...) Uomo dal carattere tagliente Crespi, in pieno caso Ambrosiano, nel 1987, disgustato si autocancellò dall’Albo degli avvocati (a certi papaveri del Palazzo di Giustizia dedicò la frase: “Non potendo dimenticare desidero quantomeno essere dimenticato”), ha continuato a essere il vero regista nella difesa di tanti importanti processi e ha sempre investito i suoi soldi nell’acquisto dei Fondi oro. La sua casa-studio divenne un tesoro nascosto nella città. “Mia madre era spaventata; mia sorella non ha mai saputo che avevo speso un miliardo e mezzo – i soldi di un anno di lavoro per Montedison – per comprare la Madonna col Bambino e angeli dello Starnina. Una pazzia, un altro buon affare: 2 anni dopo un altro Starnina, brutto e devastato, fu venduto a 3 miliardi e mezzo” (...) Depositario di tanti segreti affari, il professor Crespi, rivendica di sbagliarsi raramente nel giudicare gli uomini: “Se parlo male di una persona, lo faccio perché ho una pila di documenti alta una spanna. Le malevolenze ingiustificate non le sopporto”. (...) Legale per decenni della Mediobanca (a lui Cuccia chiese d’avvisare il giudice Urbisci delle minacce fatte da Sindona ad Ambrosoli: “Eppure non gli diedero una scorta”) (...) Dal 1993 dopo uno scontro con Maranghi, Crespi non ha più messo piede a Mediobanca. (...) Nel 1984 anche l’imprenditore Berlusconi chiese aiuto al professor Crespi quando un pretore aveva spento le sue tv. “Gli consigliai di rivolgersi al presidente del Consiglio, Bettino Craxi, l’unico che poteva fare qualcosa contro i pretori”. Anni dopo, nel 2001, il premier Berlusconi con il presidente Ciampi e il cardinal Martini inaugurò il museo Diocesano, e vide i Fondi oro donati da Crespi. “Berlusconi fu l’unico a dirmi grazie”, ricorda. Per il resto il professore non ha ricevuto una sola onoreficenza» (Chiara Beria di Argentine) [Sta 19/3/2009].