13 febbraio 2013
Tags : Salvatore Cimmino
Biografia di Salvatore Cimmino
• Torre Annunziata (Napoli) 1964. Nuotatore. • «Oscar Pistorius non è solo nella sua battaglia per dare visibilità al tesoro di risorse, opportunità e valori che possono venire dai “diversamente abili”. Il coraggio dell’atleta sudafricano, che corre su due protesi supertecnologiche, è lo stesso che anima Salvatore Cimmino (...) colpito quindicenne da un osteosarcoma e amputato della gamba destra, a metà del femore. Cimmino, per cercare una cura ai forti mal di schiena, si affidò al consiglio di un medico: nuotare. La cura è diventata ragione di vita e Salvatore è diventato un nuotatore di gran fondo. Non usa protesi, ma nuota per ore con la forza delle braccia, della gamba “sana”, del moncherino e della sua volontà» (Cds 21/4/2009).
• «C’è chi nuota in corsia per salire su un gradino e c’è chi nuota nel mondo per sbarazzarsi degli ostacoli. C’è chi si butta per arrivare e chi soprattutto per partire, per uscire dalla gabbia. Salvatore Cimmino è nato a Torre Annunziata, nel ’64, padre operaio, madre casalinga, due fratelli più piccoli, nessuno che praticasse sport. “Io però ero innamorato di Larry Bird, grande giocatore di basket dei Boston Celtics”. Nel ’79 a 15 anni Salvatore è colpito da un osteosarcoma, gli amputano la gamba destra, a metà del femore. Non è un bel momento, ma lui si rimette, cerca di organizzare i disabili del suo paese, “almeno ad uscire per fare una passeggiata e prendere un po’ d’aria, ma mancavano le strutture e la mentalità”. Salvatore ha terribili mal di schiena, non riesce a stare in piedi, le fitte sono dolorose, ha una disarticolazione del tronco, un medico gli dice di provare con il nuoto. Lui che non è mai entrato in una piscina si butta. “Era il 20 novembre 2005, ricordo ancora la sensazione di benessere, in acqua stavo bene, avevo fiato”. Otto mesi dopo, a luglio 2006, fa la sua prima traversata: da Capri a Sorrento, 22 chilometri. Nel 2007 finisce al Circolo Aniene di Roma che gli offre assistenza e amicizia e così Salvatore decide, con un Giro d’Italia a nuoto, dieci tappe da 12-15 km, di ricordare a tutti che le barriere architettoniche sono ancora tante. “E quelle mentali pure”. Nel 2008 è il primo disabile a riuscire ad arrivare al traguardo della Capri-Napoli, prova del campionato mondiale di gran fondo. (...) È sposato con Stefania e ha un figlio» (Emanuela Audisio) [Rep 22/4/2009].
• Il suo allenamento: «80 chilometri a settimana, 10-11 al giorno per 365 giorni all’anno» (Pasquale Notargiacomo) [Rep 6/12/2012].
• Alle spalle un Giro d’Italia (10 tappe per 150 chilometri complessivi nel 2007), un Giro d’Europa (2009, 6 tappe, oltre 200 chilometri) e dal 2010 la sfida globale (11 tappe, di cui 6 già disputate con conclusione prevista a New York a giugno 2014).