Rassegna, 13 febbraio 2013
Sanremo si apre con i fischi per Crozza
• L’edizione 2013 di Sanremo si è aperta con il Va’, pensiero cantato dal coro dell’Arena di Verona e diretto da Mauro Pagani e con Luciana Littizzetto arrivata all’Ariston in carrozza trainata da cavalli bianchi. Nel corso della serata sono saliti sul palco la coppia gay che ha raccontato la loro storia d’amore e il coro dell’Armata Rossa che ha cantato Sono un italiano con Toto Cotugno. Ma l’evento della serata è stato l’intervento di Maurizio Crozza. Il comico si è presentato vestito da Berlusconi e ha iniziato la sua imitazione, quando grida e fischi lo hanno fermato. Racconta la Comazzi sulla Sta: «Comincia una voce isolata a dirgli: “Vai a casa”. Lui prosegue imperterrito, gli si secca vieppiù la voce mentre, quale falso B, racconta delle sue cene eleganti, “e qui voi signore siete eleganti, ma vestite”. E poi battute sul canone Rai e sul direttore generale Gubitosi. Quando, sempre nel corso dell’imitazione, dice: “Io questo paese voglio distruggerlo. Ci siete cascati”, e canta Formidable di Aznavour in parodia piuttosto feroce, il pubblico, o almeno una parte di esso, soprattutto un paio di signori, si scatenano. Fabio Fazio sale sul palco e invita con impeccabile serenità a lasciarlo continuare. edrete che ce ne sarà per tutti. Che quelle di Crozza non saranno critiche univoche. E infatti, calmati gli animi, il comico prosegue. Cambia parrucche, imita tutti, fa battutacce anche su Bersani (“morire e dormire” quello Shakespeare l’aveva già inventato, il motto del Pd), Monti, Montezemolo, l’Italia e gli italiani, la società civile, Ingroia che si fa fotografare sul paginone centrale di Chi. Si riprende alla grande, il Crozza, talmente alla grande da far pensare a una contestazione organizzata in favore di ascolto».
• «Michele Serra e Francesco Piccolo fra gli autori; Daniel Barenboim e Daniel Harding fra gli ospiti, il grande Angelo Ogbonna fra i “nuovi” italiani e via così, in stile Raitre. Tutte persone nei confronti dei quali si prova soggezione perché esercitano la tirannia di ciò che è buono, pulito e giusto (principi di una nuova gastro-televisione). Intanto, Fazio ha quasi completato la transizione verso il “maestro” Mike: quando impugna la cartelletta e la legge con studiata difficoltà, quando apostrofa Baumgartner con un “pensate, si è buttato da metri e metri di altezza”, quando rimprovera la Littizzetto per le parolacce, nemmeno fosse Antonella Elia malvestita». [Aldo Grasso, Cds]