Rassegna, 13 febbraio 2013
I papabili tra Italia e Paesi emergenti
• Sul prossimo Conclave e sulla scelta del successore di Benedetto XVI ricorda la Calabrò (Cds): «Con il mini-concistoro dello scorso novembre, cerimonia durante la quale ha imposto la berretta rossa a sei nuovi porporati, Benedetto XVI ha voluto “raddrizzare” il precedente concistoro, quello molto curiale e molto italiano del febbraio 2012 (ritenuto a torto o a ragione uno degli elementi scatenanti di Vatileaks) mandando un segnale nella direzione dell’universalità della Chiesa. Da novembre, dunque, del collegio dei cardinali fa parte la new entry il cinquantacinquenne arcivescovo di Manila, Luis Antonio Tagle, figura emergente dell’episcopato asiatico (la cui esclusione dal concistoro del febbraio dell’anno scorso fu uno dei motivi di contestazione del cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone). Il peso dell’Europa e dell’Italia resta comunque considerevole. I cardinali elettori europei sono 61 (pari al 52 per cento), di questi 28 italiani. Il Nord America ha 14 elettori, mentre l’America latina ne ha 19, l’Africa 11, l’Asia pure 11 e l’Oceania uno. I cattolici, però, attestano le ultime statistiche pubblicate che raffrontano i dati del 2010 con quelli dell’anno precedente, continuano ad aumentare in Africa, in Asia ma diminuiscono in Europa. Anche il numero di sacerdoti ha il segno meno in Europa (-905) mentre crescono in Africa (+761) e in Asia (+1.695). Ma il nuovo Papa potrebbe essere anche americano (anche se non necessariamente statunitense)».