12 febbraio 2013
Tags : I papi che si sono dimessi
Papa Ponziano
Roma (?) – Sardegna, 235. Diciottesimo Papa, venerato come santo, in carica dal 230 al 235. Esiliato in Sardegna durante le persecuzioni contro i cristiani avvenute sotto il regno di Massimino Trace, lasciò per rendere possibile l’elezione di un nuovo Papa (al suo posto fu eletto Antero).
• Ponziano, della nobile famiglia dei Calpurni, venne eletto papa nel 230, durante l’impero di Alessandro Severo, la cui tolleranza in fatto di religione permise alla Chiesa di riorganizzarsi. Ma proprio in questa parentesi di pace avvenne nella Chiesa di Roma la prima scissione che contrappose al legittimo pontefice un antipapa, Ippolito (Ippolito, sacerdote, colto e austero si ribellò a papa Callisto e si mantenne nello scisma anche durante il pontificato di S. Urbano I e di Ponziano). Intanto l’imperatore Alessandro Severo veniva ucciso in Germania dai suoi legionari e gli subentrava Massimino Trace, che rispolverò gli antichi editti persecutori nei confronti dei cristiani. Trovandosi di fronte a una Chiesa con due capi, spedì entrambi ai lavori forzati in una miniera della Sardegna. «Ponziano è il primo papa deportato. Era un fatto nuovo che si verificava nella Chiesa e Ponziano seppe risolverlo con saggezza e umiltà: perché i cristiani non fossero privati del loro pastore rinunciò al pontificato, e anche questa spontanea rinuncia è un fatto nuovo. A succedergli fu il greco Antero, che governò la Chiesa per quaranta giorni soltanto. Il gesto generoso di Ponziano deve aver commosso l’intransigente Ippolito che morì infatti riconciliato con la Chiesa nel 235». [santiebeati.it]
• La data di inizio dell’episcopato di Ponziano si deve fissare per congettura al 230, in quanto la fonte migliore, il Catalogo Liberiano, presenta indicazioni contraddittorie. Esso stabilisce la durata dell’episcopato in cinque anni, due mesi e sette giorni e lo fa decorrere dal consolato di Pompeiano e Peligniano, cioè dal 231. Le due circostanze menzionate nel catalogo appaiono incompatibili, tenendo conto di quanto dice appresso, ricordando le circostanze della fine di Ponziano. Questi fu deportato insieme con il presbitero Ippolito in Sardegna, e la durezza del provvedimento è chiarita nel testo dalla specificazione: “in insula nociva”, con la quale si vuole probabilmente intendere il clima insalubre e la condanna ai lavori forzati nelle miniere. L’anno dell’esilio è fissato al consolato di Severo e Quintiano, cioè al 235. Il catalogo ricorda quindi la data della rinuncia di Ponziano alla carica, rinuncia espressa con il termine tecnico “discinctus est” (...), avvenuta in Sardegna (“in eadem insula”) il 28 settembre e l’ordinazione, come successore, di Antero il 21 novembre. Tali eventi, in assenza di ulteriori specificazioni, debbono intendersi avvenuti nello stesso 235». [Enciclopedia dei Papi Treccani]