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 2013  febbraio 12 Martedì calendario

Papa Clemente I


Roma (?) – Cherson, 29 novembre 100. Primo Papa ad abdicare. In carica dal 92 al 97, arrestato ed esiliato per ordine dell’imperatore romano Nerva, abdicò in favore di Evaristo per non lasciare la Chiesa di Roma senza pastore.
• «Nella lista dei vescovi di Roma fornita da Ireneo di Lione, Clemente (o Clemente Romano) è considerato il terzo successore degli apostoli dopo Lino e Anacleto. Ireneo afferma che Clemente, non unico nella sua epoca, era stato a contatto con gli apostoli, tanto che la loro predicazione risuonava alle sue orecchie e la loro tradizione era davanti ai suoi occhi, e ricorda che durante il suo episcopato la Chiesa di Roma inviò ai Corinzi una lettera per farli riconciliare, rinnovando la fede e la tradizione apostolica da poco ricevuta. Eusebio di Cesarea conferma questi dati aggiungendo altre notizie: sarebbe succeduto ad Anacleto nel dodicesimo anno di Domiziano, cioè nel 92 (Historia ecclesiastica III, 15; cfr. Chronicon, ad a. 92, dove si afferma che fu a capo della Chiesa di Roma per nove anni), sarebbe stato compagno di Paolo (Historia ecclesiastica III, 4, 9) (...) insieme ad altri collaboratori dell’apostolo. [Enciclopedia dei Papi Treccani]
• «(...) il suo posto è grande nella vita della Chiesa, che lo venera come uno dei “Padri apostolici”, per la lettera alla comunità di Corinto, dove i pastori sono stati destituiti da giovani cristiani turbolenti.
Clemente non interviene finché dura la persecuzione ordinata da Domiziano nell’Impero. Tornata la pace, al tempo di Nerva, eccolo inviare a Corinto una lettera scritta da lui ma presentata come voce della Chiesa di Roma, cosciente della sua autorità e responsabilità. Essa ricorda l’origine divina dell’autorità ecclesiastica e le norme per la successione apostolica; condanna l’espulsione dei presbiteri di Corinto e disegna un’immagine dell’intera comunità cristiana come modello di fraternità. Infine, sebbene Clemente scriva dopo la persecuzione, rammenta con serenità il dovere dell’obbedienza ai prìncipi nelle cose terrene.La lettera, detta poi Prima Clementis, afferma dopo i testi degli Apostoli l’autorità dei vescovi sui fedeli e il primato della Chiesa di Roma sulle altre. Sarà infatti definita “Epifania (cioè manifestazione) del primato romano”. Un documento che si diffonde in tutta la cristianità antica, e che resta valido in ogni tempo. La voce di Clemente parla «con una gravità saggia, paterna, cosciente delle proprie responsabilità, ferma nelle esigenze e al tempo stesso indulgente nei suoi rimproveri» (G. Lebreton). Ancora 70 anni dopo, a Corinto, il documento viene letto pubblicamente nelle riunioni eucaristiche domenicali, insieme alle Scritture». [santiebeati.it]
• «Poco si sa degli ultimi anni di Clemente. Secondo una tradizione del IV secolo, sarebbe stato affogato con un’ancora al collo in Crimea, suo luogo d’esilio, per ordine di Nerva. Ma gli Atti relativi sono giudicati leggendari. D’altra parte lo storico Eusebio di Cesarea e san Girolamo concordemente dicono che Clemente muore nel 101, e non parlano affatto di esilio e di martirio». [santiebeati.it]
• «Nel IV secolo gli viene dedicata sul colle Celio a Roma una basilica, che sarà poi devastata da un incendio nel 1084. E sui suoi resti, dopo il 1100, sorgerà la basilica nuova a tre navate, ampiamente restaurata poi nel secolo XVIII. Sotto la sua abside gli scavi ottocenteschi hanno fatto scoprire parti della basilica originale, con dipinti murali anteriori al 1084. In ogni tempo la Chiesa continua a venerarlo, col nome di Clemente Romano». [santiebeati.it]