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 2013  febbraio 12 Martedì calendario

«Fratres carissimi...»: Benedetto XVI si dimette • Il giudizio positivo su Beppe Grillo dell’ambasciatore americano a Roma • GLi italiani gettano ancora un sacco di cibo • Senza pensione il militare che sparò a Bin Laden • Scarpe su misura per Luciana Littizzetto al Festival di Sanremo • La fatica di ROberto Bolle


Benedetto XVI Alle ore 11 e 41 di ieri, durante la cerimonia di canonizzazione dei martiri di Otranto (che preferirono essere uccisi dai turchi piuttosto che rinnegare la fede), Benedetto XVI, con un discorso scritto in lingua latina, ha annunciato le dimissioni: «Fratres carissimi, non solum propter tres canonizationes ad hoc Consistorium vos convocavi, sed etiam ut vobis decisionem magni momenti pro Ecclesiae vitae communicem». «Carissimi fratelli, vi ho convocati a questo Concistoro non solo per le tre canonizzazioni, ma anche per comunicarvi una decisione di grande importanza per la vita della Chiesa […] Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino […] nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede, per governare la barca di San Pietro e annunciare il Vangelo è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo. Vigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministero a me affidato […] Per questo, ben consapevole della gravità di questo atto, con piena libertà, dichiaro di rinunciare al ministero di Vescovo di Roma, Successore di San Pietro, a me affidato per mano dei cardinali il 19 aprile 2005, in modo che, dal 28 febbraio 2013, alle ore 20, la sede di Roma, la sede di San Pietro, sarà vacante e dovrà essere convocato, da coloro a cui compete, il Conclave per l’elezione del nuovo Sommo Pontefice». Il nuovo Papa è atteso per Pasqua. [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]

Lacrime Giovanna Chirri, vaticanista dell’Ansa, ascoltando le parole in latino è riuscita a capire che il Papa si stava dimettendo. Dettata la notizia, è scoppiata a piangere (Masci, Sta).

Medici Subito conferenza stampa con Padre Lombardi, pronto a rispondere alle domande dei giornalisti. Gli chiedono se il Papa stia per morire. No: «Negli ultimi mesi è diminuito il vigore. Non è vero però che fosse depresso». Da fonti mediche si viene a sapere che il Santo Padre soffre di dolori articolari e reumatici, oltre che per la sua fibrillazione atriale cronica, ma rifiuta i farmaci anticoagulanti prescritti.

Celestino V Si cercano tracce del percorso che ha portato Benedetto XVI alle dimissioni: in un libro intervista con Peter Seewald aveva detto che un Papa, se le forze non lo sostengono più, ha il diritto e pure il dovere di dimettersi. Altri ricordano che due anni fa Ratzinger andò in visita all’eremo del Santo Spirito di Sulmona, dove si era ritirato Celestino V, il papa che il 13 dicembre 1294 abdicò. Il direttore dell’“Osservatore Romano”, Gian Maria Vian, scrive che Benedetto XVI aveva già deciso di lasciare nel marzo 2012, dopo il massacrante viaggio a Cuba e in Messico. Si tirano fuori le indiscrezioni pubblicate del “Fatto Quotidiano”, che il 10 febbraio 2012 aveva titolato in prima pagina «Complotto di morte». Secondo un documento segreto, a Benedetto XVI sarebbero rimasti «solo altri 12 mesi di vita» («farneticazioni» secondo l’arcivescovo di Palermo Paolo Romeo, uno dei protagonisti del resoconto, secondo “Il Fatto”).

Napolitano Napolitano: «Ha suscitato in me grande rispetto e grande ammirazione perché è stato un gesto non facile. È stata una decisione certamente generosa e responsabile che ha anche messo in evidenza una visione molto umana della sua altissima missione: un Pontefice il quale si rende conto dei suoi limiti come uomo, come persona, dei limiti delle sue forze fisiche, avendo raggiunto un’età avanzata e non sentendosi in grado di adempiere pienamente all’altissimo mandato che gli è stato conferito». Commozione nel ricordare l’affetto con cui, circa una settimana fa, il Papa aveva accolto il suo discorso di commiato in sala Nervi.

Commenti/1 Monti è «scosso», Berlusconi «ammirato». Grillo auspica «un Papa nero, come Obama». Obama esprime dolore, la Merkel: «È una decisione che molti potranno comprendere, nell’epoca in cui la vita dura sempre più a lungo». Cameron: «Mancherà come guida spirituale». Hollande: «Decisione rispettabile». Van Rompuy: «Profondo rispetto».

Commenti/2 L’imam di Al Ahzar, massima autorità dell’Islam sunnita, si dice «profondamente scosso». Il Congresso mondiale ebraico ricorda che Ratzinger è stato il Papa che ha visitato più sinagoghe nella storia. I social network entrano in subbuglio.

Commenti/3 Il brusio nel Concistoro, appena Benedetto XVI legge le parole fatidiche, dimostra che i cardinali non sapevano. Padre Lombardi: «La decisione ha colto tutti di sorpresa, anche me». Sodano: «Un fulmine a ciel sereno». Scola, che è a Milano, confessa la sua «grande sorpresa». Bagnasco riconosce «il profondo esempio di libertà interiore». Ruini: «Le decisioni del Papa non si discutono, si accolgono».

Commenti/4 Monsignor Dziwisz, ex segretario di Wojtyla: «Dalla croce non si scende».

Successori Per la successione i bookmakers quotano a quattro il nigeriano Arinze, che invece ha compiuto ottant’anni il primo novembre scorso e non andrà neppure in Conclave. I tg lanciano la candidatura del canadese Ouellet però ne stravolgono la pronuncia e lo chiamano «Ollé». Si punta anche sul congolese Pasinya, l’argentino Bergoglio, gli italiani Scola e Bagnasco.

Monaco Il futuro di Benedetto XVI: non parteciperà al Conclave, si ritirerà a Castel Gandolfo e poi, quando saranno finiti i restauri, nel monastero Mater Ecclesiae retto dalle suore di clausura, sotto le mura leonine. Il Pontefice dimissionario resterà in Vaticano, sia pure da monaco (come Celestino V. Che però, mentre tentava di raggiungere l’eremo di Sant’Onofrio, fu catturato, consegnato al nuovo Papa Bonifacio VIII, imprigionato nel castello di Fumone, dove rimase sino alla morte, nel 1296).

Orto Il monastero Mater Ecclesiae: mattoncini marroni, fasce di marmo bianco, una scalinata d’accesso di nove gradini. Edificio a quattro piani, al secondo e al terzo ci sono 12 celle monastiche, mentre al piano terreno e nel seminterrato sono mensa, dispensa, cucina, infermeria e archivio. La parte nuova è su due livelli per un totale di 450 metri quadri. Qui ci sono la Cappella e il Coro riservato alle claustrali, mentre al piano terra sono sistemate la portineria e il parlatorio. Non ci sono grandi decorazioni: giusto le vetrate artistiche e un bel crocifisso donato da Francesco Messina, scultore siciliano del secolo scorso. Intorno, un orto di 500 metri quadrati in cui crescono, senza fertilizzanti chimici, piante di arance e limoni e, in estate, zucche, zucchine, melanzane (Salvia, CdS).

Esempio S’interroga Vittorio Messori sul CdS: «Non era più “cristiano” seguire l’esempio del beato Wojtyla, cioè la resistenza eroica sino alla fine, piuttosto che quello del pur santo Celestino V? Grazie a Dio, molte sono le storie personali, molti i temperamenti, i destini, i carismi, i modi per interpretare e vivere il Vangelo. Grande, checché ne pensi chi non la conosce dall’interno, grande è la libertà cattolica. Molte volte, l’allora cardinale mi ripeté, nei colloqui che avemmo negli anni, che chi si preoccupa troppo della situazione difficile della Chiesa (e quando mai non lo è stata?) mostra di non avere capito che essa è di Cristo, è il corpo stesso di Cristo. A Lui, dunque, tocca dirigerla e, se necessario, salvarla. “Noi - mi diceva - siamo soltanto, parola di Vangelo, dei servi, per giunta inutili. Non prendiamoci troppo sul serio, siamo unicamente strumenti e, in più, spesso inefficaci. Non arrovelliamoci, dunque, per le sorti della Chiesa: facciamo fino in fondo il nostro dovere, al resto deve pensare Lui”. C’è anche, forse soprattutto, questa umiltà, nella decisione di passare la mano: lo strumento sta per esaurirsi, il Padrone della messe (come ama chiamarlo, con termine evangelico) ha bisogno di nuovi operai, che vengano dunque, purché consapevoli essi pure di essere solo dei sottoposti. Quanto ai vecchi ormai estenuati, diano il lavoro più prezioso: l’offerta della sofferenza e l’impegno più efficace. Quello della preghiera inesausta, attendendo la chiamata alla Casa definitiva».

Occhi Benedetto XVI si rivolge in dialetto bavarese alla sua gatta Milly, dagli occhi gialli (Di Stefano, CdS).

Grillo Il 4 aprile 2008 l’ambasciatore americano a Roma Ronald Spogli pranzò con Beppe Grillo. Alla fine mandò un documento a Condoleezza Rice, con un giudizio positivo sul comico che ancora non aveva fondato il Movimento Cinque Stelle: «Bene informato, competente sulla tecnologia, provocatorio e grande intrattenitore, Grillo è unico, una voce solitaria nel panorama politico italiano», sottolineando come «la sua opposizione allo status quo politico lo ha portato ad essere un escluso dai media» visto che «nessuna tv pubblica o privata lo menziona» ma ciò non toglie che «ha un grande potere di attrazione» come dimostrato dal “Vaffa...Day”. Sono «gli studenti, chi vive male e chi si sente ignorato dal sistema» a costituire «il nucleo dei sostenitori di Grillo» anche se «alcuni banchieri ammettono di esserne affascinati». «Alcune delle sue idee sono utopiche e irrealistiche - conclude Spogli ma nonostante l’incoerenza della filosofia politica, la sua prospettiva dà voce a una parte dell’opinione pubblica che non trova espressione altrove». Conclusione: «La sua unica miscela di humour aggressivo sostenuto da statistiche e ricerche giuste quanto basta, ne fa un interlocutore credibile sul sistema politico italiano» (Mastrolilli, Sta).

Cibo L’associazione Last Minute Market ha calcolato che il 60% degli italiani getta ancora via il cibo almeno una volta alla settimana. Più di 1.600 euro all’anno di alimenti finiscono nella pattumiera di ogni casa: in totale fanno 39,4 miliardi di sprechi. Il 48% di chi butta cibo, lo getta nella spazzatura anziché riutilizzarlo in compost o per nutrire animali come invece fa il 20%. Il 52% dichiara di gettare meno alimenti rispetto a due anni fa, il 28% la stessa quantità. Chi compra carne sembra sprecare molto più dei vegetariani, quelli che acquistano tanti snack sono anche quelli che buttano più cibo (Pasolini, Rep).

Bin Laden In un’intervista a “Esquire” il militare americano che ha ucciso Bin Laden racconta l’incursione: «Entro nella stanza, Bin Laden è lì. La sua mano sulla spalla di una donna, la spinge avanti. Lo guardo. È vicino ad un mobile dove c’è un mitra Ak47, quello corto, famoso. Si sta muovendo verso l’arma. Non so se lei (la donna) ha una cintura (esplosiva). Lui ha l’arma a portata di mano. È una minaccia. Devo colpirlo alla testa così non ha la possibilità di farsi saltare per aria. In quel attimo gli sparo, due volte alla fronte. Bam. Bam. La seconda mentre sta scivolando sul pavimento. Finisce davanti al suo letto e lo colpisco ancora. Bam. Stesso punto. La sua lingua è di fuori. Lo osservo mentre emette il suo ultimo respiro. E rammento che mentre lo guardavo mi sono chiesto: “È la miglior cosa che abbia mai fatto o la peggiore?”». Gli addestramenti in due poligoni che riproducono perfettamente la casa di Bin Laden. Dopo 16 anni di carriera, 300 giorni di missioni ed una «trentina di nemici» uccisi, il militare ha lasciato la Marina in anticipo rispetto ai 20 anni previsti e perciò non ha diritto ad assicurazione sanitaria e pensione (Olimpio, CdS).

Sanremo Stasera comincia il Festival di Sanremo. Apertura dedicata a Verdi di cui ricorre il bicentenario della nascita. Primi sette cantanti, con due brani ciascuno: la giuria deciderà quale canzone deve andare avanti (non si elimina il cantante). Ci sarà Toto Cutugno con una nuova versione dell’Italiano insieme al coro dell’Armata Russa. Nessuna modella, Carla Bruni canterà. Polemiche in agguato per il monologo di Crozza e per i due gay, uniti in matrimonio a New York, che hanno promesso di baciarsi sul palco. Luciana Littizzetto, trentatré e mezzo di piede, si è fatta fare dall’artigiano Riccardo Rizieri le scarpe con tacco dodici, ma largo.

Quasimodo Difficoltà di Roberto Bolle nell’interpretare il deforme Quasimodo nel balletto Notre-Dame de Paris di Roland Petit: «Confesso che in questi giorni mi capita di rimanere storto anche fuori dal teatro, con la spalla destra più alta della sinistra» (Bentivoglio, Rep).

(a cura di Daria Egidi)