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 2013  febbraio 08 Venerdì calendario

Biografia di Antonio Ardituro

• Portici (Napoli) 26 febbraio 1971. Magistrato. Sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Napoli. Ex vicepresidente dell’Associazione nazionale magistrati.
• «(…) Il pm della Dda che ha fatto luce sul mistero del treno assaltato dai tifosi (del Napoli) il 31 agosto 2008 prima della partita con la Roma e sui tafferugli che si protrassero per tutta la giornata. Un treno danneggiato ma non devastato. Tafferugli ingigantiti dai media, che si sarebbero potuti evitare se Trenitalia avesse voluto. Queste cose, Ardituro le ha scritte nella richiesta di archiviazione inviata al gip (…). Otto pagine in cui si smonta con lucidità, dati alla mano, il luogo comune secondo il quale i tifosi napoletani sono camorristi violenti. Otto pagine sorprendenti se si pensa che Ardituro è il pm di molte inchieste sul tifo organizzato, che in più di un caso si sono concluse con condanne. Per esempio quella che, nel 2005, portò all’arresto di dieci giovanotti della Sanità: un anno prima, dopo il fallimento della società, avevano bloccato treni, danneggiato l’ex sede del Totocalcio e un’auto di Corrado Ferlaino, lanciato molotov contro il portone di Castelcapuano, ex sede del Tribunale, e la sala stampa del Napoli a Soccavo. Altre indagini più recenti hanno fatto di Ardituro la bestia nera dei tifosi napoletani violenti. Per esempio quella sull’estorsione alla società: petardi fatti esplodere tra la folla dello stadio durante Napoli-Frosinone del dicembre 2006 per ottenere biglietti omaggio. (…) C’è poi l’inchiesta sui disordini di Pianura, nella quale era coinvolto anche l’assessore Giorgio Nugnes che si tolse la vita (…) La tesi di Ardituro (alla quale (…) alcuni collaboratori di giustizia hanno fornito riscontro) è che alcuni politici si siano serviti di tifosi organizzati per alimentare gli scontri; non gradivano la riapertura della discarica perché i prezzi delle case abusive, il loro business, sarebbero crollati (…) Ardituro utilizza per le sue inchieste la conoscenza diretta del mondo del tifo. Pochi lo sanno, ma da ragazzino il pm degli ultrà era un abbonato della curva B. Per cinque anni ha trascorso le domeniche cantando cori sotto gli striscioni: era il periodo d’oro di Maradona. Oggi gli impegni di lavoro lo assorbono; fa parte del pool che indaga sui Casalesi, ha coordinato le indagini che hanno portato all’arresto di Pasquale Setola (…) è impegnato anche nell’Associazione nazionale magistrati: ma quando gioca il Napoli è quasi sempre allo stadio» (Titti Beneduce) [Rif 14/3/2009].


• «La mia è la generazione del 1992-1993. Siamo de-ideologizzati. Abbiamo stampata in testa la frase di Virginio Rognoni pronunciata al centenario dell’Anm: “Il nostro è un patriottismo costituzionale”. Io ricordo esattamente dov’ero quando ho appreso la notizia della morte di Falcone e poi di Borsellino. Ho studiato Legge durante Tangentopoli. Quando sono entrato in magistratura il dato acquisito era che si potessero fare indagini sui potenti» (a Vittorio Zincone) [Set 9/6/2011].
• Sposato, un figlio, Andrea.