Rassegna, 7 febbraio 2013
Ucciso leader dell’opposizione, Tunisia nel caos
• Chokri Belaid uno dei principali oppositori contro il governo islamista tunisino è stato ucciso ieri mattina, mentre usciva di casa a Tunisi, con diversi colpi mirati alla testa. A sparare sono stati tre in motocicletta che poi si sono dileguati. Da quel momento il Paese è in rivolta. E negli scontri è morto anche un poliziotto. La Vannuccini su Rep: «A due anni dalla “primavera” che portò alla caduta del dittatore Ben Ali, masse di manifestanti protestano contro il governo di Ennahda, il partito islamista al potere. A Tunisi decine di migliaia di persone sono arrivate davanti al ministero dell’Interno sulla via Boughiba, nel centro della città. La polizia ha cercato di disperderli sparando lacrimogeni. A Gafsa, Mezzouna e Sidi Bouzid, la città dove era cominciata due anni fa la protesta dopo che un giovane disoccupato si era dato fuoco, la gente ha attaccato e incendiato le sedi di Ennahda. Rachid Gannouchi, il leader del partito, ha detto che dell’omicidio sono responsabili “forze sovversive” e ha fatto appello alle autorità di sicurezza di far luce sul crimine e trovare gli assassini. Anche il premier tunisino Jebali ha condannato l’omicidio e ha definito l’attentato “un crimine contro la Tunisia”. Ha invocato alla calma mettendo in guardia dal pericolo dell’anarchia e della guerra civile. Poi ha annunciato che scioglierà il governo per formare un esecutivo tecnico di unità nazionale. Ma la gente non si è calmata. La polizia ha risposto sparando lacrimogeni per disperdere la folla, giovani hanno cominciato a tirare sassate in risposta mentre la massa per sfuggire al gas lacrimogeno cercava rifugio nei ristoranti, negli uffici sulla via Boughiba, continuando a gridare: “vergogna!” “no a Ennahda!” “Gannouchi assassino”. La folla ha costretto l’ambulanza che trasportava la salma di Chokri Belaid all’ospedale Charles Nicole per l’autopsia a passare davanti al ministero dell’Interno e gli scontri tra dimostranti e polizia sono ricominciati. A sera il centro di Tunisi è deserto e le strade sono piene di pietre, blindati della polizia pattugliano la via Bourghiba
bloccata da un carro armato della Guardia Nazionale».