Rassegna, 7 febbraio 2013
L’incognita Grillo nei sondaggi
• Scrive Martini sulla Sta che alle politiche il Movimento 5 Stelle potrebbe prendere molti più voti rispetto al 14-15% ipotizzato finora dai sondaggi. Potrebbe arrivare addirittura al 20%. Euromedia Research, senza dare cifre precise, fa sapere che «il Cinque Stelle è il movimento che in questi giorni sta crescendo con più velocità di tutti gli altri». A riprova di ciò, ha dichiarato Antonio Bassolino: «Grillo sta usando uno strumento modernissimo e uno antico con eguale abilità: da anni è in contatto con un numero vastissimo di persone attraverso la Rete ed è l’unico che va in piazza, che ha capito come le elezioni abbiano bisogno di un contatto fisico, piccoli paesi e una piazza storica come San Giovanni a Roma...». Una sensazione confermata da uno dei parlamentari più esperti, l’ex dc pugliese Pino Pisicchio, ora con Bruno Tabacci: «Percepisco tra la gente un non-detto che inquieta e mi fa pensare che il risultato di Grillo potrebbe essere superiore a quello finora testato».
• Martini (Sta) fa poi due calcoli sui seggi del Senato, l’ala del Parlamento più in bilico: «Se alla fine fossero confermate grosso modo le percentuali di oggi, la Scelta civica di Monti potrebbe contare su 30-40 senatori, la quantità giusta per risultare non solo determinante per la formazione di un governo, ma garantendo anche un margine di sicurezza: sommando i 140-150 senatori attribuibili a Pd-Sel e i 30-40 di Monti-Casini si arriverebbe su quote nettamente superiori a quella necessaria, 158, per la maggioranza a Palazzo Madama. Ma se l’escalation dei consensi a Grillo e il declino dell’area Monti (quorum dell’8 per cento a rischio in Puglia, persino nel Lazio e in altre regioni) fossero confermati, il ricalcolo in corso nei partiti propone scenari diversi: 40-50 senatori a Grillo, 20-25 all’area Monti. Con scenari parlamentari diversi da quelli finora immaginati».