Rassegna, 6 febbraio 2013
Visita storica di Ahmadinejad in Egitto
• Il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad è stato ricevuto al Cairo da Mohammad Morsi. La visita iniziata ieri in Egitto è la prima di un leader della Repubblica Islamica da quando, nel 1980, le relazioni bilaterali furono interrotte in seguito alla rivoluzione khomeinista, all’ospitalità e poi ai funerali di Stato concessi allo Scià di Persia da Sadat, alla pace firmata da quest’ultimo con Israele. Ma, scrive la Zecchinelli sul Cds, «al di là dei baci e degli onori, il primo dei tre giorni cairoti di Ahmadinejad è stato un mezzo (se non intero) fallimento. Nei 20 minuti di dialogo con Morsi, i due leader hanno discusso su “come migliorare i rapporti bilaterali e risolvere il conflitto siriano senza interventi militari”. Gli esiti dell’incontro non si conoscono ma è improbabile che sia cambiato qualcosa dalle recenti posizioni. In Siria, l’Iran è schierato con Assad, l’Egitto ne chiede invece la testa. (…) E non è solo questione di Siria. Per i Paesi del Golfo, insostituibili sponsor economici dell’Egitto, l’Iran è un nemico tout court, perché sciita e difensore di sciiti in tutto il Medio Oriente, perché insiste sul nucleare. “E la sicurezza del Golfo è una linea rossa che l’Egitto non supererà”, ha dichiarato ieri il ministro degli Esteri Mohammed Kamel Amr, relegando in secondo piano i rapporti con l’Iran».
• Lunedì notte, poco dopo la partenza di Ahmadinejad, l’ex intoccabile Saeed Mortazavi è stato arrestato e condotto nel carcere di Evin. Procuratore generale di Teheran fino al 2009, Mortazavi era chiamato dall’opposizione il «macellaio della stampa» per aver fatto chiudere 120 giornali e arrestare decine di giornalisti prima ancora del grande massacro del 2009, con le proteste dell’Onda verde, in cui ebbe un ruolo feroce. Era sotto inchiesta dal 2010 proprio per la morte in cella di numerosi manifestanti fermati dopo la rielezione di Ahmadinejad. Ma il suo arresto di lunedì è politico. Perché Mortazavi è un grande alleato del presidente e un grande nemico, di conseguenza, della Guida Suprema Ali Khamenei. [Zecchinelli, Cds]
• A giugno in Iran si elegge il nuovo presidente. Ahmadinejad non potrà correre per il terzo mandato. [Zecchinelli, Cds]