Rassegna, 6 febbraio 2013
Obama fa causa a Standard & Poor’s
• Il Dipartimento di Giustizia americano ha fatto causa a Standard & Poor’s chiedendo come risarcimento cinque miliardi di dollari. L’agenzia di rating è accusata di aver gonfiato valutazioni assegnate a bond collegati a mutui prima della crisi di qualche anno fa e di aver «sottostimato il rischio legato ai titoli», nel tentativo di aggiudicarsi un maggior numero di clienti tra le banche che emettevano i bond in questione. I cinque miliardi servirebbero per il risarcimento di parte dei danni causati dalla crisi dei mutui subprime. Immediata la replica di S&P: «Affermazioni secondo cui abbiamo deliberatamente tenuto alti i rating nonostante sapessimo che dovevano essere tenuti bassi sono del tutto false», ha commentato l’agenzia in una nota, «ci difenderemo con forza contro queste accuse immotivate». [Stringa, Cds]
• Secondo Gaggi (Cds) «vedere complotti contro S&P non ha senso. Fin da quando, nel 2009, vennero pubblicate le email dei manager che ironizzavano sullo tsunami in arrivo mentre l’agenzia continuava a certificare la spazzatura finanziaria come roba di prima scelta, era evidente che in quella società era successo qualcosa di molto grave. Chiedere una punizione esemplare era ed è giusto. Soprattutto se il responsabile è un’entità che coi suoi giudizi ha la forza di condizionare la vita di interi Stati: “too big to jail” (troppo grande per finire dietro le sbarre), ma basta una multa davvero salata per mettere queste società con le spalle al muro».