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 2013  febbraio 04 Lunedì calendario

Biografia di Raphael Gualazzi

• (Raffaele) Urbino 11 novembre 1981. Pianista. Cantante. Figlio di Velio, fondatore degli Anonima Sound con Ivan Graziani. Nel settembre del 2009 incontrò Caterina Caselli e firmò un contratto discografico con la Sugar. Nel 2011 vinse Sanremo Giovani con il brano Follia d’amore, nel 2014 secondo nella categoria dei Campioni con Liberi o no, in coppia con The Bloody Beetroots.
• «Sono nato l’11 novembre, il giorno di San Martino. Da noi si festeggia così: le coppie passano sotto due grandi corna, per scongiurare tradimenti. Lo fecero anche i miei, a suo tempo» (a Silvia Bombino) [Vty 12/2/2014].
• «(...) Ha iniziato a suonare tardi, durante “un periodo di transizione” e a 14 anni si è iscritto al Conservatorio di Pesaro. Il blues di Robert Johnson e degli altri pionieri è la prima ispirazione, poi arrivano le esperienze in un ensemble jazz e in un gruppo rock che fa cover di Queen e Led Zeppelin, quindi lo stride piano “un pre-jazz che si è sviluppato fra la fine degli anni ’10 e i ’40, nel proibizionismo”. Stride vuol dire falcata e, spiega Raphael, “indica gli ampi spostamenti delle mani sui registri gravi, medi e alti”, dice. Vedere le sue dita indiavolate correre da una parte all’altra della tastiera è più chiaro. Dice il ragazzo che Follia d’amore, vincitrice al Festival e (...) piazzata nei titoli di coda di Manuale d’amore 3, “contamina quella tradizione con correnti musicali più moderne”. Stralunato nelle risposte, spesso imbarazzato se non c’è il pianoforte a proteggerlo, somiglianza fisica con Cesare Cremonini, Gualazzi vive completamente immerso nella musica. “Mi chiedono che faccio quando non suono. E rispondo che canto. Quando non canto? Arrangio. Quando non arrangio? Studio pianoforte. Quando non studio? Dormo”. (...)» (Andrea Laffranchi) [Cds 20/2/2011].
• «Sono molto contento perché ho raggiunto un certo livello, ma ero felice anche prima, quando suonavo in qualsiasi posto avessero bisogno di un pianista. Sono sicuro che avrei fatto il musicista comunque, e che lo farò per il resto della mia vita. In ogni caso, successo o non successo» (a Stefano Montefiori) [Set 25/1/2013].
• Il 27 aprile del 2012 si esibì al primo International Jazz Day presso la sede Unesco di Parigi, aprendo con un suo concerto la giornata celebrativa voluta da Herbie Hancock.
• «Ha cominciato, come molti, suonando dappertutto. Pub, pizzerie, matrimoni. La solita gavetta, quando il gestore del locale di solito paga poco e ti grida di abbassare il volume, solo che a Raphael Gualazzi il volume dicevano di alzarlo. Come mai? “Non volevo disturbare. Mi ricordo una sera di San Valentino: cercavo di rimanere in sottofondo, mi sembrava il caso, invece una coppia si è avvicinata per dirmi che la mia musica era bella, magari potevo suonare un po’ più forte…”. (…) Dopo la vittoria a Sanremo giovani, nel 2011, Raphael ha preso un po’ di distacco e adesso vive a Londra. “Vengo spesso a Parigi: per il tipo di musica che mi piace, il jazz e il soul, è un luogo importante. La Francia mi ha portato fortuna, qui nel 2008 è uscita la raccolta della Wagram Piano Jazz con una mia cover di Georgia on My Mind di Ray Charles accanto a pezzi di Diana Krall o Michel Petrucciani. È stato un primo passo per farmi notare”. (…)» [Montefiori, cit.].
• È appassionato di tè e tisane: «Il segreto di Raphael Gualazzi si nasconde tra thermos e bollitori e bustine, Londra la base dove rifornirsi della marca Whittard e del miele della Nuova Zelanda che viaggia con lui. “Stanchezza, fusi orari e aria condizionata incidevano sulla voce. Mi sono chiesto se una bevanda calda potesse aiutare, e mi sono informato”. Da questo punto, preciso come un dottore svizzero, Raphael si muove con il suo Gualazzi-set: in valigia, bollitore e thermos, almeno 5 tipi di tè, tisane disintossicanti, energizzanti, curative, secondo orario. Il tè verde durante tutta la giornata, perché “stabilizza l’umore”. Il caffè prima del concerto per sballare tutto (…)» (Annamaria Sbisà) [Vty 4/9/2013].
• Gli album: Love Outside the Window (2005); Reality and Fantasy (2011); Happy Mistake (2013).