Rassegna, 4 febbraio 2013
Bersani: «Demagogia». E Monti sfida il Cav in tv
• Le reazioni degli avversari politici. Mario Monti: «È magnifico, Berlusconi ha governato per tanti anni e non ha mantenuto nessuna delle promesse fatte». Su Facebook poi ha lanciato la sfida: «A questo punto ci domandiamo se Berlusconi vorrà accettare il mio invito a un confronto in tv per discutere anche delle sue proposte. Gli italiani non si lasceranno abbindolare». Pier Luigi Bersani: «È una promessa demagogica che non ha credibilità e strizza l’occhio agli evasori. Ricordo che i quattro milioni di copertura per restituire l’Imu sono la cifra che Berlusconi e la Lega hanno regalato agli evasori delle quote latte». [Giannattasio, Cds]
• Ricorda Fubini sul Cds che «da mesi l’accordo con Berna per il rimpatrio dei capitali italiani nascosti al Fisco sembra imminente. A sentire Berlusconi, produrrebbe gran parte delle risorse per rimborsare l’Imu. Ma da mesi la firma continua a slittare. Perché? (…) Resta un aspetto sul quale gli elvetici non sembrano pronti a un passo indietro: il segreto bancario. Fino a oggi l’accordo con l’Italia non si è fatto perché le richieste di trasparenza avanzate dal governo Monti non hanno fatto breccia. Vista dall’Italia, un’insistenza del genere è inevitabile. (…) Concludere un accordo con la Svizzera garantendo l’anonimato a chi ha qualcosa da nascondere di fatto incoraggerebbe certi italiani a spostare i loro averi da qui a lì. Alla fine, significa depauperare la base fiscale del Paese a danno di chi non può o non vuole sottrarsi. È qui che Svizzera e Italia non si sono intese, finora. Magari ora un nuovo governo ispirato da Berlusconi può anche provare a rimuovere l’ostacolo. Il prossimo esecutivo potrebbe aver bisogno urgente dei nuovi fondi scudati per rimborsare l’Imu, dunque potrebbe rinunciare a pretendere trasparenza».
• «Ammettendo che le delegazioni elvetica e italiana raggiungano un accordo al più presto, occorrerebbe l’approvazione da parte del Parlamento. Ma c’è una larga parte dell’opinione pubblica svizzera contraria ai patti fiscali. Dunque dobbiamo mettere in conto una raccolta di firme e un referendum a cui l’accordo con l’Italia sarà sottoposto. Un referendum, vista l’aria che tira, dagli esiti molto incerti. Al tirar delle somme, nella migliore delle ipotesi Roma non vedrà i primi soldi da Berna prima di 4 o 5 anni» (Paolo Bernasconi, ex procuratore capo di Lugano, docente universitario ed esperto di dinamiche finanziarie internazionali). [Del Frate, Cds]
• Filippo Ceccarelli (Rep) sulle promesse di Berlusconi: «Nel 2001, dopo un immane lavorio demoscopico, Berlusconi firmò sulla famosa scrivania di ciliegio di Porta a porta il “Contratto con gli italiani”, che poi disse di essersi appeso nel bagno di casa (di cui resta preziosa documentazione fotografica grazie alle amiche di Tarantini). Ma già nel 2005 una pensionata si era rivolta a un giudice perché alcuni dei cinque punti erano stati disattesi. Fu anche aperto un procedimento, poi archiviato. Di recente Berlusconi ha spiegato che secondo l’Università di Siena gli impegni erano stati realizzati per l’84 per cento. Ma poi nel Parlamento dei Balocchi e di Acchiappacitrulli si è capito che la percentuale riguardava disegni di legge presentati, ma non approvati. E insomma: se vince, promette di rimborsare l’Imu. Poi si vedrà».