Fior da fiore, 2 febbraio 2013
La situazione della Grecia • Aumentano ancora i disoccupati • La nostalgia per Stalin • Capo della Cia in Italia condannato per il sequestro di Abu Omar • Non c’è la cultura nei programmi politici dei candidati • Il collo della camicia svela la personalità di chi la indossa • Tatuaggi invisibili • Visconti voleva vedere la lingua della Cardinale
Grecia Secondo un recente rapporto di Standard & Poor’s la crisi economica greca è, «per durata e vastità», addirittura più grave di quella in Germania dei primi anni Trenta. Il 50 per cento dei cittadini greci vive sulla soglia della povertà o al di sotto di essa. Si calcola che 9 greci su 10 abbiano ormai cancellato le spese per il vestiario e le calzature. Anche l’acquisto del latte per i bambini è diventato spesso un problema, e non è un caso che secondo le statistiche internazionali la Grecia abbia oggi il più altro numero di bambini sottopeso di tutti i Paesi dell’Ocse. Le condizioni alimentari generali sono così a rischio che il governo ha autorizzato i supermercati a vendere a un terzo circa del loro prezzo i prodotti scaduti. Aumentano i problemi di salute: i 5 euro del ticket oggi necessari per il ricovero sono per molti una spesa proibitiva, e tra l’altro in Grecia dopo un anno di disoccupazione si perde il diritto di accedere al servizio sanitario nazionale (Galli della Loggia, CdS).
Disoccupati A dicembre, dice l’Istat, il tasso di disoccupazione italiano è salito all’11,2%, in aumento dello 0,1% rispetto al mese precedente e dell’1,8% rispetto a un anno prima. È il risultato peggiore dall’inizio del 1999. È poco meglio della media in Europa (più del doppio della Germania, meno della metà della Spagna). In tutto i disoccupati italiani hanno raggiunto quota 2 milioni e 875 mila (per la statistica il disoccupato è chi «ha effettuato almeno un’azione attiva di ricerca di lavoro nelle quattro settimane precedenti»), cui si devono aggiungere i cosiddetti inattivi, quelli che un posto non ce l’hanno e non lo cercano nemmeno: oltre 14 milioni di persone, più di una su tre fra i 15 e i 64 anni (81 mila in più a dicembre rispetto a novembre) (Salvia, Cds).
Stalin Per ricordare alcuni eventi importanti della Seconda guerra mondiale, Volgograd ogni tanto tornerà quest’anno a chiamarsi Stalingrad. Oggi è uno di quei giorni: si celebra la resa delle truppe tedesche accerchiate in città. Inoltre alcuni autobus gireranno con il ritratto di Stalin sia a Volgograd sia a San Pietroburgo sia a Chita, città siberiana. In realtà qualcuno vorrebbe restituire a Volgograd l’antico nome: sono state raccolte 50 mila firme a favore. E l’anno scorso in un sondaggio del centro statistico Levada ben il 48% degli intervistati diede un giudizio positivo di Stalin (Dragosei, CdS).
Cia Per il sequestro dell’imam egiziano Nasr Osama Mustafa Hassan (noto come Abu Omar), rapito a Milano il 17 febbraio 2003 dalla Cia con l’appoggio del servizio segreto militare italiano Sismi, la Corte d’Appello ha condannato per sequestro di persona a 7 anni di carcere Jeff Castelli, all’epoca consigliere dell’Ambasciata statunitense a Roma ma soprattutto capo della Cia in Italia; e a 6 anni sia Ralph Henry Russomando, agente Cia dietro la veste di primo segretario all’Ambasciata, sia Betnie Medero, anche lei 007 e seconda segretaria all’Ambasciata. In primo grado si erano salvati «perché l’azione penale non poteva essere iniziata per l’immunità diplomatica goduta». Per la Cassazione, invece, «il rapimento di una persona, per condurla per di più in un luogo ove sia possibile sottoporla ad interrogatorio con metodi brutali, non rientra nell’esercizio delle funzioni consolari ed è contrario alle leggi italiane, cosicché nessuna immunità consolare può essere riconosciuta».
Cultura «Nell’ultimo mese, dice l’archivio Ansa, Mario Monti si è guadagnato 2.195 titoli dei quali due abbinati alla cultura, Berlusconi 1.363 (cultura: zero), Bersani 852 (cultura: uno), Grillo 323 (cultura: zero), Ingroia 477 (cultura: zero), Giannino 74 (cultura: zero). Vale a dire che in totale i sei leader in corsa hanno avuto 5.284 titoli di cui solo 3 che in qualche modo facevano riferimento alla cosa per la quale l’Italia è conosciuta e amata nel mondo. La stessa verifica sui leader principali estesa all’ultimo anno dice che su 5.803 notizie titolate su Berlusconi quella in cui il Cavaliere parla di “beni culturali” è una, quando ospitò a villa Gernetto il Fai (Fondo Ambiente Italiano). E lo stesso si può dire di Bersani (5.562 notizie, due sul tema citato) o di Monti: 13.718 lanci, nei quali una volta si disse dispiaciuto di non poter “sostenere maggiormente le iniziative” dello stesso Fai, una seconda promise il rilancio di Pompei e una terza, alla fiera del Levante, discettò che “il binomio turismo-beni culturali è ovviamente un binomio vincente”. […] La parola cultura è quasi assente anche nel decalogo degli “Io ci sto” della “Rivoluzione civile” di Antonio Ingroia. […] La Lega Nord? Unica proposta, abolire le Soprintendenze per “attribuire alle Regioni ogni potestà decisionale in materia di beni culturali, trasferendo le competenze ai territori”. Nessuna meraviglia: su 16.064 notizie Ansa in cui lui è nel titolo a partire dal 1992, Maroni si è occupato del tema pochissime volte, di cui una per Varese e un paio per invocare la stessa cosa di oggi. Per dire: abbinando Bobo alle parole calcio e Milan di notizie ne escono 110. Anche il “Movimento 5 Stelle” è interessato ad altro. […] Nichi Vendola e Giorgia Meloni: sono loro a formare la coppia più inaspettata. Loro quelli che, nel programma di Sel e di Fratelli d’Italia, dedicano più spazio alla necessità di puntare sulla cultura per uscire dalla crisi. Loro a ribadire con più convinzione che non solo devono essere coinvolti i privati ma che lo Stato deve investire di più, puntare sulle intelligenze, la creatività, i giovani» (Stella, CdS).
Collo/1 Il collo della camicia rivela il carattere dell’uomo che lo indossa. Dicono da Fumagalli Shirtmaker: «I top manager preferiscono le vele poco distanziate, rigide e alte, sinonimo di potere e di imposizione. Avvocati e medici, invece, modelli più ampi, leggeri e morbidi, come dimostrazione di chi invece deve mediare o mettersi sullo stesso piano del paziente. La tendenza generale, però, è quella di colli più rilassati e meno costruiti del passato, alti circa 4 centimetri». Quelli dei politici: «impersonali» di Silvio Berlusconi, vele alla francese distanti e sfuggenti, perfettamente incorniciate da una cravatta con nodo Windsor appena più grande del consentito per Mario Monti, botton- down con cravatta rossa contro le regole classiche per Bersani (Marchetti, Rep).
Collo/2 Regole per scegliere le camicie: chi ha il collo lungo dovrà puntare su colli alti e ampi, chi invece c’è l’ha più tozzo si orienterà verso colli più stretti e bassi (ibidem).
Tatuaggi Ultima moda americana: il tatuaggio bianco, che si vede a malapena. C’è anche la variante dell’Uv tattoo, con l’inchiostro trasparente visibile solo di notte (Passariello, Rep).
Baci Claudia Cardinale nel Gattopardo dovette rifare più volte le scene dei baci con Alain Delon: «Con Luchino che insisteva: “Claudina, voglio vedere la lingua”» (Caprara, Sta).
(a cura di Daria Egidi)