il Fatto Quotidiano, sabato 10 settembre 2011, 1 febbraio 2013
Tags : Tg1
Il primo tg
il Fatto Quotidiano, sabato 10 settembre 2011
10 SETTEMBRE 1952 – Solo 15 minuti. Sul piccolo schermo, un mappamondo che ruota sulle note di un vecchio jingle radiofonico e il volto rassicurante di uno speaker dalla voce e dizione perfetta. Sono le 21:10 del 10 settembre 1952 quando, dagli studi di Milano, il primo telegiornale approda nelle case degli italiani. Un quarto d’ora di notiziario sperimentale in cui scorrono immagini curiose. La regata storica di Venezia, i funerali del conte Carlo Sforza, la strana cronaca di una corrida portoghese, qualche nota di colore sulla campagna elettorale americana, il Gran Premio di Monza. In onda tre sere la settimana, e in anticipo di un anno e mezzo sulla regolare programmazione Rai, il nuovo tg diretto da Vittorio Veltroni, col sostegno di uno sparuto staff, rappresenterà una piccola finestra sulla modernità. Anche per merito di quel signore distinto con l’aria da gentleman, Riccardo Paladini, lettore impeccabile, tono neutro, timbro secco e autorevole. Familiare “voce delle notizie” per anni, da quelli delle rivoluzionarie news del pomeriggio, a quelli del boom dei teleabbonati, passati da 184 ai 100.000 del 1958. Quando c’era ancora un’Italia in bianco e nero, preindustriale, con un suo sottile fascino provinciale.
10 SETTEMBRE 1952 – Solo 15 minuti. Sul piccolo schermo, un mappamondo che ruota sulle note di un vecchio jingle radiofonico e il volto rassicurante di uno speaker dalla voce e dizione perfetta. Sono le 21:10 del 10 settembre 1952 quando, dagli studi di Milano, il primo telegiornale approda nelle case degli italiani. Un quarto d’ora di notiziario sperimentale in cui scorrono immagini curiose. La regata storica di Venezia, i funerali del conte Carlo Sforza, la strana cronaca di una corrida portoghese, qualche nota di colore sulla campagna elettorale americana, il Gran Premio di Monza. In onda tre sere la settimana, e in anticipo di un anno e mezzo sulla regolare programmazione Rai, il nuovo tg diretto da Vittorio Veltroni, col sostegno di uno sparuto staff, rappresenterà una piccola finestra sulla modernità. Anche per merito di quel signore distinto con l’aria da gentleman, Riccardo Paladini, lettore impeccabile, tono neutro, timbro secco e autorevole. Familiare “voce delle notizie” per anni, da quelli delle rivoluzionarie news del pomeriggio, a quelli del boom dei teleabbonati, passati da 184 ai 100.000 del 1958. Quando c’era ancora un’Italia in bianco e nero, preindustriale, con un suo sottile fascino provinciale.
Giovanna Gabrielli