Rassegna, 31 gennaio 2013
Raid israeliano in Siria: colpito centro militare
• Ieri dodici caccia F-16 israeliani hanno bombardato un centro di ricerche militari alle porte di Damasco. La notizia è stata data dalla tv di Stato siriana. Da Tel Aviv non hanno né confermato né smentito.
• Ricorda Scuto (Rep) che «nei giorni scorsi, aprendo la seduta settimanale del consiglio dei ministri, Netanyahu aveva sciolto le riserve, lanciando l’ennesimo messaggio alla comunità internazionale: “Israele mantiene la massima vigilanza di fronte alle attività regionali dell’Iran e segue con attenzione la sorte degli arsenali di armi mortali in Siria, un paese che si sta disintegrando”. A preoccupare Israele è soprattutto l’arsenale di armi di distruzione di massa negli arsenali di Damasco, le tonnellate di armi chimiche accumulate dal 1970, quando dall’Unione sovietica iniziarono a essere stoccate in Siria. Stando all’intelligence, Damasco disporrebbe del micidiale “Sarin”, del “VX” e anche di una certa quantità di Iprite, il gas mostarda tristemente noto fin dalla Prima Guerra Mondiale. Gli arsenali secondo un’indagine del Congresso americano sono concentrati a Safira, nei pressi di Aleppo, Damasco, Hama e Latakia. Armi che possono essere innescate e utilizzate sia con bombardamenti aerei che essere inserite nelle testate dei missili balistici o dei proiettili di artiglieria».