Rassegna, 30 gennaio 2013
Berlusconi, nuove accusa dall’Unione europea
• Il commissario per gli Affari economici e monetari dell’Ue Olli Rehn, in un’audizione in cui parlava del «mancato consolidamento dei conti», ieri ha citato l’Italia: «Nell’autunno del 2011, dopo le promesse dell’estate per permettere l’intervento della Bce, il governo Berlusconi decise di non rispettare più gli impegni assunti» e il risultato fu «il blocco della crescita italiana», con il «prosciugarsi dei finanziamenti» e lo schizzare dello spread. Motivo per cui si arrivò alla «crisi e alla nascita del governo Monti che ha cercato di stabilizzare i conti pubblici», riguadagnando «la fiducia dei mercati». Il Pdl è andato su tutte le furie. Angelino Alfano: «È inaccettabile che Rehn intervenga nella campagna elettorale di uno Stato membro, peraltro con affermazioni false, tecnicamente sbagliate e facilmente smentibili». Renato Brunetta: «Mente sapendo di mentire, si dovrebbe dimettere». [Di Caro, Cds]