Rassegna, 24 gennaio 2013
Il Fmi taglia le stime sull’Italia
• Il Fmi ha taglia nuovamente le sue stime sull’Italia: il prodotto interno lordo dell’Italia si contrarrà dell’1% e non dello 0,7% nel 2013. Christine Lagarde ha fatto sapere che il calo nelle previsioni «riflette il ritardo nella trasmissione dell’abbassamento degli spread sovrani alle condizioni di credito al settore privato». Pesa «l’incertezza, ancora elevata, sulla risoluzione definitiva della crisi malgrado i progressi recenti». Fubini (Cds): «In altri termini, il Fmi da Washington e il suo direttore francese ieri da Davos recapitano un messaggio basato sulla realtà delle imprese. C’è uno spread che scende, quello fra Bund tedeschi e Btp italiani, ma ne esiste anche un altro che invece non fa che allargarsi: è quello fra il costo di finanziamento dello Stato (molto migliorato) e l’onere sui debiti per le famiglie e le imprese, rimasto invece dov’era nei momenti peggiori del 2012. Due imprese in tutto uguali situate in Italia e in Germania continuano a pagare il credito a costi radicalmente diversi: il 2,8% a medio-lungo termine per un’azienda tedesca, circa il 6% per una sua concorrente basata dall’altra parte delle Alpi».