Rassegna, 24 gennaio 2013
Il titolo Mps crolla in Borsa. Scoppia il caso politico
• Lo scandalo derivati che sta travolgendo Monte dei Paschi di Siena si è trasferito anche in Borsa e in Parlamento. A Piazza Affari ieri il titolo ha perso l’8,43%. Intanto il centrodestra attacca e chiede al Pd e a Mario Monti di riferire sul caso. «Il governo – accusa Giulio Tremonti – pur conoscendo la verità su Mps, l’ha nascosta al Parlamento arrivando fino al punto di porre la questione di fiducia». «Capiamo qualcosa di più sul rapporto tra Pd e Monti», ha detto Maurizio Gasparri. Pier Luigi Bersani ha replicato: «Nessuna responsabilità: il Pd fa il Pd e le banche fanno le banche. Il Pd non c’entra un accidente». Beppe Grillo, che sarà all’assemblea Mps domani: «Bersani non è responsabile? Ma se il Pd è Mps». [Greco, Rep]
• Ieri sera il presidente di Mps, Alessandro Profumo, è intervenuto al Tg1 per rassicurare gli investitori: «Con il lavoro che stiamo facendo torneremo ad avere la reputazione che ci meritiamo. La situazione di Mps richiede un profondo ripensamento e direi quasi la rifondazione del rapporto tra Monte e la città» di Siena. Anche l’amministratore delegato della banca, Fabrizio Viola, è intervenuto per fare chiarezza, spiegando che non c’è nulla da temere. Né una nazionalizzazione del Monte né una scalata. Quelle emerse, ha precisato, sono «operazioni complesse con strutture contrattuali complesse» di cui in effetti né Banca d’Italia né Consob erano a conoscenza. [De Rosa, Cds]