Rassegna, 23 gennaio 2013
Cosentino: «Io fatto fuori da Alfano e Caldoro»
• Ieri ha parlato anche il grande escluso, Nicola Cosentino. Aveva indetto una conferenza stampa per mezzogiorno a Napoli, all’hotel Excelsior. L’ha dovuta rimandare di circa due ore perché la sala era troppo piccola per tutti i giornalisti e fotografi che si erano presentati e ne ha dovuta trovare un’altra. Ha poi attaccato Angelino Alfano, «un perdente di successo», per il quale però «provo grande stima». Se l’è presa anche con Stefano Caldoro, il governatore della Campania: «Ora dovrà smetterla di giocare ai buoni e cattivi, poiché il cattivo non c’è più». Per Berlusconi invece solo parole di stima e affetto. Ha ripetuto che lui in carcere non ci andrà, perché si è dimesso da tutto, «da sottosegretario, da coordinatore regionale, da parlamentare. Non posso dimettermi da me stesso, e da semplice cittadino non posso più condizionare nessuno. E se proprio, mi porterò in cella Un uomo della Fallaci». [Feltri, Sta]
• Altre frasi dalla conferenza stampa di Cosentino: «Proprio fessi questi casalesi con un referente che perde un posto dietro l’altro»; «il magistrato che ha chiesto il mio arresto poi si è spogliato della toga ed è andato a fare l’assessore di De Magistris» (Giuseppe Narducci, ndr); «sono vittima di due o tre giustizialisti del Pdl, ma soprattutto della stampa, di queste sòle, della macchina del fango»; «vi siete pure inventati che ero scappato con le liste, ma vi pare?»; «mi hanno detto che senza di me guadagnano milioni di voti, io non credo ma se è così mi sacrifico»; «da oggi dovete scegliere altre icone del male»; «il vero referente dei casalesi è Italo Bocchino che è stato eletto a Casal di Principe nel ’96, ma senza dubbio è il referente della parte buona»; «mi pento di una cosa sola: di aver tolto questa regione al dominio dei rossi, di avere raggiunto il 48 per cento, perché guarda caso da quel giorno sono cominciate le inchieste a mio carico»; «c’è fame, sete di sangue»; «non sono un fighetto di palazzo»; «ci vediamo quando sarò assolto, sebbene sarete molti di meno». [Feltri, Sta]
• Scrive Roncone sul Cds: «Conferenza stampa finita. Certi vanno a baciarlo. “Nick... te vulimmebbbene”. Lui si volta: “Ué... Rafaé...”. Un tipo con tre tatuaggi sul braccio e una cicatrice sul collo gli prende la mano: “Onoré, sempre a disposizzzione...”. Gli amici veri un po’ in disparte, e tristi. Amedeo Laboccetta, Carlo Sarro, Enzo D’Anna, Cosimo Sibilia (tutti nelle liste). Poco distanti, anche Emanuela Romano e Virna Bello, frequentatrici di Villa Certosa nelle divertenti estati del Cavaliere».
• Nicola Cosentino, detto Nick ’o ’mericano, 53 anni, da Casal di Principe, una moglie e due figli, due processi per «concorso in associazione camorristica», due richieste di arresto respinte dal Parlamento. [Roncone, Cds]