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 2013  gennaio 20 Domenica calendario

Anche nelle prossime elezioni voteremo con carta e matita • Il voto digitale di estoni e indiani • I giovani sono sempre più stufi della politica • Otto milioni di italiani campano in due con mille euro al mese • Il giuramento di Obama all’insegna dell’austerity • Il prete di Cincinnati che offre cento euro a chi gli riporta una pistola • Google pensiona la password

 

Urna di cartone Dopo averne discusso per anni, adesso in Italia di voto digitale non si parla nemmeno più. Nelle prossime elezioni avremo urna di cartone, matita copiativa, bottiglietta di inchiostro e tutto il resto. «Ci abbiamo provato. Il primo a parlare di voto elettronico è nel 1983 il responsabile dell’ufficio elettorale della Dc, un giovane di 28 anni, Pier Ferdinando Casini. “Presto useremo un sistema simile al Totocalcio”, dice illustrando il disegno di legge che ha appena presentato dopo le polemiche sui brogli in alcune regioni e sulle preferenze. Ma 30 anni dopo l’unica novità è che sono sparite le preferenze e anche il Totocalcio non è messo molto bene. Non è stato l’unico, Casini. “Vi prometto che le Regionali dell’anno prossimo si faranno con il sistema elettronico», dice Roberto Maroni nel 1994 appena arrivato al Viminale con il primo governo Berlusconi. Tutto quello che abbiamo avuto, però, è stata qualche sperimentazione. Il primo test nel 1992 ad Amelia, sindaco Luciano Lama. E poi dicono che la Cgil si oppone al cambiamento. Segue qualche esperimento anche per le elezioni di Camera e Senato. Ma a un certo punto l’Italia dice basta. L’ultima prova nazionale è del 2006, la lunga notte gestita al Viminale da Giuseppe Pisanu, la vittoria per un soffio di Prodi, Berlusconi che insiste per ricontare le schede. Qualche mese dopo un documentario di Enrico Deaglio sostiene che proprio durante lo scrutinio elettronico alcune schede bianche siano state “trasformate” in voti per la Casa delle Libertà. Il fatto non è stato provato ma nel novembre del 2006 il nuovo ministro dell’Interno Giuliano Amato decide di fermare tutto: “Sarà pure il trionfo degli antenati - dice - ma a volte firmare un contratto sputandosi su una mano e stringendo l’altra può dare più certezza di una firma elettronica”». (Salvia, Cds)

Voto elettronico «Non ci sono soltanto gli Stati Uniti dove il voto elettronico è abbastanza diffuso ma anche guardato con sospetto, vedi alla voce Florida. In Brasile usano dal 1996 la Dre, la Registrazione diretta elettronica. Una specie di bancomat, con una tastiera per inserire un codice personale, uno schermo con il nome dei candidati e anche l’apposita ricevuta. In India la montagna va da Maometto in versione tecnologica: gli scrutatori raggiungono i villaggi più remoti con un tablet touch screen e fanno votare chi altrimenti non potrebbe. Mentre in Estonia, grazie alla carta d’identità digitale, il massimo rito della democrazia viene celebrato addirittura dal computer di casa» (Salvia, Cds).

Giovani Secondo un sondaggio di Mtv Italia solo il 70% dei giovani intervistati si dice fiero di vivere in Italia (una delle percentuali più basse a livello mondiale, la media internazionale è dell’82%). Il loro rapporto con la politica: il 74% la associa alla corruzione, il 67% a una sensazione di disgusto, mentre al 57% degli intervistati provoca rabbia. Poco più di 6 su dieci (62%) si dichiarano certi di andare a votare e quasi tre su quattro (73%) vedono nell’astensionismo «un modo per protestare, per esprimere dissenso rispetto all’attuale sistema politico». Idea che i ventenni/trentenni hanno della nostra attuale classe politica: per il 76% è «incompetente», per il 67% «raccomandata» e per il 60% «anacronistica e incapace di rinnovarsi». (Buzzi, Cds)

Poveri Secondo l’Istat ci sono oltre 8 milioni di italiani (8 milioni 173 mila) che arrancano in una condizione di «povertà relativa», cioè campano in due con mille euro al mese. Poi ci sono quelli che stanno ancora peggio e vivono nella condizione che l’Istat definisce di «povertà assoluta» per i quali il reddito mensile è di 785 euro al mese, e sono il 5,2% delle famiglie, cioè 3 milioni e 400 mila italiani. « Il dato medio che l’Istat rileva, però, non ci dà il senso di questo disagio se non lo decliniamo per aree geografiche e per tipologia di persone. Lungo lo Stivale la situazione è, insomma, assai diversificata e diciamolo subito - i poveri, in Italia, sono al Sud. Prendendo come esempio l’ultimo anno censito, il 2011, la sola povertà relativa (quella meno grave) riguardava 4 famiglie su 100 al Nord, 6 su 100 al Centro e quasi 24 su 100 al Sud» (Sta)

Inauguration day L’Obama bis inizierà domani con una cerimonia in tono assai minore rispetto a quella di quattro anni fa. Nel 2009 quasi due milioni di americani accorsero nella capitale per assistere all’insediamento del primo presidente afroamericano della storia Usa. Quattro anni più tardi, ne sono attesi tra 600 e 800 mila. Secondo indiscrezioni anche il suo discorso di insediamento sarà all’insegna dell’austerity e della concretezza e toccherà temi quali la riduzione del deficit, l’occupazione e l’immigrazione. Se la kermesse del 2009 fu la più cara della storia Usa (170 milioni di dollari) adesso corre voce che persino l’abito scelto dalla first lady Michelle Obama per l’Inauguration Day sarà «riciclato». Non solo: nel 2009 i balli ufficiali furono dieci, quest’anno solo due: il Ballo dei comandanti in capo, che rende omaggio alle Forze armate, e il Ballo inaugurale, per gli invitati del presidente, alcuni dei quali hanno sborsato fino a 50 mila dollari a coppia per una foto con Barack e Michelle (ma solo i primi 25 super donatori saranno accontentati). (Farkas, Cds)

Buyback A Cincinnati, Ohio, la gente fa la fila davanti alla Chiesa di Cristo di President Drive per restituire pistole, fucili, mitragliette, armi di ogni tipo, in cambio di un buono acquisti da 100 dollari. L’idea è del pastore Ennis Tait, che ha spiegato al New York Times: «Siamo stanchi di andare ai funerali». In inglese si chiamano buyback: sono i programmi appunto di riscatto, di riacquisto. «Non sono una novità. Tante amministrazioni lo fanno da tempo. Los Angeles, per esempio, è all’avanguardia: ogni anno, in primavera, anche qui vengono offerte decine di dollari a chi riporta indietro una pistola. New York no. Sembra incredibile: ma il sindaco Mike Bloomberg - che pure è giustamente finito con il vicepresidente Joe Biden e Gabby Giffords, la deputata sopravvissuta alla strage di Tucson, sulla copertina di Time sulla lotta alle armi - giura che il buyback a New York costerebbe troppo». (Aquaro, Rep.)

Chiavetta crittografata Google pensiona le password, difficili da memorizzare e (anche) poco sicure. Una chiavetta crittografata, personale - montata su un anello, su un portachiavi piuttosto che su un ciondolo da tenere sempre al collo - la sostituirà. (Serafini, Cds)

(a cura di Roberta Mercuri)